Rare eccezioni e poche speranze di sorpasso in corsa
A partire dai videogiochi per poi passare a talk show, Irl (contenuti in vita reale), musica e molto altro. La sua capacità di raggiungere una vasta gamma di pubblico, soprattutto quello più giovane, potrebbe far apparire Twitch come un perfetto sostituto della televisione italiana, molto in calo negli ultimi anni. Ma siamo molto lontani dal risultato sperato.
Live borderline, atti vandalici, promozione indiretta di giochi d’azzardo, contenuti spinti: sono pochi i canali dove vengono diffusi contenuti realmente di qualità e di informazione. Nella maggior parte dei casi, gli streamers, per lo più ragazzi, intrattengono i loro spettatori facendo “quattro chiacchiere” con la chat dei follower dal vivo, oppure giocando ai loro videogiochi preferiti. Questo è lo standard.
Ci sono ovviamente delle eccezioni, come ad esempio il canale di Ivan Grieco, creator che tratta argomenti di politica in modo obiettivo, con l’intento di diffondere la materia ai giovani, sempre più disinteressati all’argomento.
Purtroppo, gli streamers più influenti trattano spesso dei contenuti estremamente piatti e ripetitivi. Per questo motivo Twitch risulta essere una piattaforma inquinata che, pur avendone la possibilità, non cerca di spodestare la tv italiana, ma addirittura in alcuni casi, come quello della Bobo Tv, si pone come obiettivo quello di farne parte.
Nonostante i lati negativi di questo social, esso attira molte aziende che investono milioni di euro per pubblicizzare i propri prodotti o servizi.
Twitch: paghi, ti diverti e sostieni i creator preferiti
Vi sono due tipi di sponsorizzazioni: quelle dirette e quelle indirette: le indirette prevedono che l’azienda X paghi direttamente la piattaforma Twitch per un servizio pubblicitario che apparirà ogni qualvolta un utente voglia visualizzare un determinato tipo di contenuto, oppure nel caso sia proprio lo stesso streamer a mandarla in onda.
Mentre nel caso di azioni sponsorizzate dirette, la società X stringerà un accordo direttamente con il creatore in modo che egli possa mostrare direttamente in live i suoi servizi o prodotti.
Inoltre un’altra fonte di guadagno per questa piattaforma e lo streamer sono le “sub”, ovvero degli abbonamenti che gli utenti pagano mensilmente al loro creator preferito.
Acquistando una sub l’utente avrà numerosi vantaggi tra cui la possibilità di saltare le pubblicità e accedere a dei gruppi privati in cui è possibile interagire direttamente con il creator.
Le sub sono gratuite se si possiede un account Amazon Prime oppure hanno un costo di 4,99€/mese che verrà poi diviso fra creator stessi e piattaforma. In alcuni casi i canali possono raggiungere più di 20000 sub e dunque avere dei guadagni enormi.
Twitch può essere dunque un ottimo canale su cui pubblicizzare i propri servizi o prodotti, per via della sua grande audience, ma bisogna sempre considerare che il proprio prodotto/servizio possa essere affiancato durante una sponsorizzata ad un canale che tratti contenuti di valore nullo, o poco edificanti per l’azienda stessa che investe.
È sconsigliato creare un canale a fini promozionali, in quanto richiede un’enorme quantità di tempo e soprattutto un protagonista che sia giornalmente in diretta con i propri spettatori.
Oltre a ciò Twitch ha un algoritmo poco propositivo e quindi una crescita rapida in breve tempo sarebbe difficilmente pensabile, se non con flussi di follower provenienti da altri social già ben sviluppati.
Peccato, perché Twitch poteva essere realmente un concorrente pericoloso per la televisione!
