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Navigare nella tempesta: affrontare la dipendenza da internet

PANORAMICA SUI CENTRI DI CURA E SULLE STRATEGIE DI INTERVENTO

da Giovanni Profeta
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dipendenza da internet

L’era digitale ha portato con sé innumerevoli benefici, ma anche nuove sfide per la salute mentale, tra cui spicca la dipendenza da Internet.

Questa forma di dipendenza comportamentale, sebbene meno tangibile delle dipendenze da sostanze, rivela un’incidenza crescente, particolarmente tra i giovani.

L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha recentemente pubblicato un aggiornamento sulla rete di centri dedicati al trattamento di questa problematica, sottolineando una preoccupante disparità nella distribuzione dei servizi sul territorio nazionale.

Dipendenza da internet, il quadro generale

Il quadro attuale evidenzia la concentrazione della maggior parte dei centri nel nord Italia, con ben 38 strutture solo in Lombardia, contro il modesto 9% presente nel sud e nelle isole.

Questa distribuzione disomogenea riflette le sfide nell’accesso alle cure e nella sensibilizzazione sul tema. Nonostante ciò, i dati mostrano un coinvolgimento attivo nel trattamento, con 3.667 utenti, prevalentemente adolescenti tra i 15 e i 18 anni, e 358 specialisti impegnati.

La maggioranza degli utenti dei centri sono maschi, il 75%, e spesso sono i genitori a riconoscere per primi i segni della dipendenza, cercando aiuto.

Tra gli approcci terapeutici adottati, spicca l’importanza attribuita al sostegno psicologico, sia individuale che familiare, dimostrando un approccio olistico alla cura della dipendenza da Internet.

Inoltre, molti centri offrono trattamenti anche per altre dipendenze comportamentali e da sostanze, sottolineando l’interconnessione tra queste problematiche.

L’identificazione e la diagnosi della dipendenza da Internet si rivelano complesse, come sottolinea Gianmaria Zita del Sert dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano.

Dipendenza da internet, i segnali d’allarme

La sfida principale risiede nell’assenza di parametri visibili e nella difficoltà di quantificare l’uso patologico di Internet, specie quando questo strumento è essenziale per lavoro o studio.

Questa difficoltà è aggravata dalla negazione del problema da parte dell’utente, che spesso non riconosce l’impatto negativo dell’uso eccessivo di Internet sulla propria vita.

Il dottor Zita evidenzia inoltre i segnali d’allarme, paragonabili a quelli delle dipendenze da sostanze, come ansia, irritabilità e difficoltà a dormire in caso di astinenza da Internet.

L’importanza di occupare il tempo libero con attività fisiche, hobby e relazioni sociali emerge come strategia preventiva fondamentale, soprattutto per i giovani, offrendo un percorso verso il benessere mentale e riducendo il rischio di cadere nella rete della dipendenza da Internet.

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