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Emilia Romagna, terra ferita. Il dolore di una nazione

da Dante Fasciolo
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Emilia Romagna, terra ferita

La forza invincibile di una regione, che ora deve rialzarsi

Nonostante l’impegnativo ed ingente programma di Agenda 2030, che cambia complessivamente il modo di pensare politica ed azioni, di fronte alle conseguenze del cambiamento climatico ed ai suoi, oramai frequenti, disastri, si continua a ragionare ed a prendere provvedimenti con una logica e mentalità non più adatta alla complessità della questione.

È quello che succede in questi giorni e che, purtroppo, succederà nei prossimi tempi,

tanto che a rileggere questo articolo anche tra mesi o anni rischiamo di essere, purtroppo, sempre attuali ed aggiornati. Da più parti si indica il disastro come conseguenza della mancanza di manutenzione dei fiumi, della carenza dei bacini di contenimento, della mala amministrazione; e si fa riferimento al consumo del suolo, in crescita in Italia rispetto agli altri paesi europei. Tutto ci sta, meno forse i negazionisti del cambiamento climatico, che pure esprimono la loro propria convinzione.

Terra, oggetto misterioso nelle nostre mani, concreto e sfuggente, verso il quale sempre più difficile è indirizzare convincenti programmi … economici, politici, culturali, umani… ricchezze e povertà si rincorrono in uno scenario ove il divario innesta nefaste conseguenze: milioni di bambini ancora non hanno cibo, intere nazioni non hanno istruzione e salute; per contro le armi esprimono il meglio della tecnologia di morte lungo confini terrestri e mentali.

Terra, microcosmo satellite della grande stella Sole, ruotante nell’infinito universo, donata agli uomini perchè ne traessero vita e ne conservassero eterne  peculiarità: aria, acqua, suolo… e vi infondessero pensiero e creatività nell’armonia,,, tutto, ora,  in discussione, sulla via di un disfacimento dell’essenziale esistenza vitale… caos incontrollabile per l’errata interpretazione dell’invito a pensare secondo giustizia e a utilizzare scienza e tecnica con raziocinio.  Certo, molte conquiste si sono inanellate nei secoli, soprattutto nell’ultimo secolo… e proprio in questo tempo, le armoniose superfici del pianeta hanno incominciato a mostrare i solchi del  malessere… le ferite inferte dagli uomini, voraci e incuranti, egoisti e classisti, cinici rapinatori  irrispettosi… indizi di un inarrestabile declino.

Emilia Romagna: cosa fare? Desistere? Arrendersi? 

Inermi di fronte allo spirito umano schiacciato e rinnegato!? No, la risposta deve essere un’altra, necessariamente, ne va della dignità e del futuro delle generazioni del futuro. Occorre affidare il pianeta in altre mani… superare le ipocrisie, le  violente contrapposizione di comodo, i falsi propositi… forse le mani che in questi giorni guidano le pale sfangatrici del disagio prodotto dall’incuria, dall’incapacità, dal venir meno dell’amor proprio, per i propri simili, per la propria terra comune.

Queste nuove mani, è l’augurio, potranno curare aria, acqua e suolo per la vita armonica degli uomini a venire.

Emilia Romagna: come aiutare e sostenere?

Nelle zone dell’Emilia Romagna più gravemente colpite dall’alluvione, è urgente la presenza di elettricisti e idraulici in grado di ripristinare gli impianti delle abitazioni e dei locali commerciali allagati. Questo appello è stato lanciato dal Comune di Cesena, ma coinvolge tutti i 43 comuni interessati, sia quelli più piccoli e isolati che quelli più grandi come Ravenna, dove oltre 3.000 edifici sono stati danneggiati, secondo le informazioni satellitari raccolte dall’agenzia europea di monitoraggio ambientale Copernicus.

Sul sito web del Comune di Cesena si afferma:

“Stiamo cercando elettricisti, idraulici ed esperti di movimento terra qualificati, disponibili a offrire la loro assistenza in maniera gratuita e volontaria”.

Queste figure professionali sono essenziali per ripristinare e mettere in sicurezza le zone urbane e per riparare i dissesti del terreno nelle campagne e lungo le strade.

Molte persone si sono già organizzate per offrire aiuto gratuito attraverso il Soccorso Elettrico del Circolo degli Elettricisti Illuminati, che ha creato una lista di professionisti disponibili ad assistere e che mette in contatto i volontari con gli albergatori disposti ad ospitarli. Nel frattempo, i comuni romagnoli hanno istituito la piattaforma “Volontari Sos”, dove sia le persone in difficoltà che i professionisti possono registrarsi indicando se sono disponibili ad offrire aiuto o se ne hanno bisogno, specificando l’area geografica e il tipo di assistenza richiesta o offerta. Il sito dell’organizzazione chiarisce che la sua funzione principale è quella di fungere da punto di contatto tra le amministrazioni e i cittadini, e non ha un ruolo organizzativo.

La regione Emilia Romagna ha anche avviato un servizio di assistenza psicologica, contattabile al numero verde 800 024 662, attivo tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00, per aiutare le persone a gestire la fase acuta di stress dovuta all’alluvione, la rielaborazione del trauma e prevenire l’instaurarsi di disturbi psicopatologici da stress. Non c’è tempo da perdere ed ognuno può nel suo piccolo fare davvero la differenza.

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