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Innovation Maturity, le aziende migliori ci pensano

VALUTARE E MIGLIORARE LA CAPACITÀ INNOVATIVA

da Marco Esposito
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Innovation Maturity

L’Innovation Maturity rappresenta un concetto cruciale per le aziende moderne che mirano a migliorare la loro capacità di innovazione.

La maturità dell’innovazione si riferisce al grado in cui un’azienda è in grado di gestire, misurare e ottimizzare i suoi processi innovativi. Questo concetto è essenziale per comprendere come un’organizzazione può evolvere da iniziative sporadiche di innovazione ad un sistema strutturato e sistematico che genera valore continuo.

Per valutare la maturità dell’innovazione, le aziende utilizzano vari modelli e framework.

Uno dei più noti è quello sviluppato dall’Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano, che identifica quattro macro-aree chiave: direzione strategica, gestione dell’innovazione, facilitazione dell’innovazione e sviluppo operativo.

Ogni area include dimensioni specifiche da monitorare, come la leadership aziendale, le risorse disponibili, le modalità di coordinamento interno ed esterno ed i processi operativi coinvolti.

La direzione strategica è fondamentale per definire il perché e il come dell’innovazione in azienda. Questo implica che il vertice aziendale deve essere fortemente coinvolto nel promuovere una cultura dell’innovazione, stabilendo obiettivi chiari e motivanti.

La gestione dell’innovazione, invece, riguarda chi è responsabile del processo, come viene generato il valore e come vengono misurati i risultati.

Innovation Maturity, perchè è fondamentale

È importante che le aziende abbiano figure dedicate, come l’innovation manager, che possano coordinare e guidare questi sforzi. La facilitazione dell’innovazione si riferisce alle risorse disponibili per sostenere il processo innovativo, al coordinamento tra le diverse aree aziendali ed alle collaborazioni esterne.

Questo può includere partnership con startup, università ed altri enti di ricerca, nonché la partecipazione a reti di innovazione collaborativa. Infine, lo sviluppo operativo analizza le attività ed i processi necessari per implementare l’innovazione, ottimizzando la produttività e riducendo gli sprechi.

L’Osservatorio Startup Intelligence fornisce anche strumenti pratici per misurare queste dimensioni. 

Le scale di valutazione aiutano le aziende a capire il loro grado di maturità e ad individuare le aree di intervento. Questo approccio integrato consente di creare un quadro complessivo chiaro e coerente, evidenziando i punti di forza e le opportunità di miglioramento.

Oltre alla misurazione della maturità, le aziende devono anche adottare approcci pratici per migliorare la loro capacità innovativa. Una delle strategie più efficaci è l’Open Innovation, un modello che promuove l’apertura verso l’esterno e la collaborazione con partner esterni.

L’Open Innovation può assumere diverse forme, come l’inbound innovation, che si concentra sull’acquisizione di idee e tecnologie esterne, e l’outbound innovation, che prevede la condivisione di conoscenze e tecnologie con altri attori del mercato.

Le aziende di successo spesso combinano più modelli di Open Innovation per massimizzare i benefici. 

Ad esempio, possono partecipare a hackathon e competizioni per startup, organizzare workshop con università e centri di ricerca e creare programmi di accelerazione per startup. Queste attività non solo favoriscono l’innovazione interna, ma aiutano anche a costruire una rete di collaborazioni che può portare a nuove opportunità di business. Un altro elemento cruciale è la gestione della conoscenza. Le aziende devono investire in sistemi di gestione della conoscenza che facilitino la condivisione e il trasferimento di informazioni sia internamente che con partner esterni. Questo include l’uso di piattaforme tecnologiche e strumenti ICT che supportano la comunicazione e la collaborazione tra gli innovatori.

I casi di successo dimostrano l’importanza di un approccio strutturato ed integrato all’innovazione.

Ad esempio, molte grandi aziende italiane come Enel, Eni e Banca Mediolanum hanno adottato modelli di Open Innovation per rimanere competitive e adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato.

Queste aziende hanno creato ecosistemi di innovazione collaborativa, integrando startup e università nei loro processi innovativi e utilizzando strumenti avanzati di gestione della conoscenza per facilitare il flusso di idee e tecnologie.

APPROFONDIMENTO / ITALIA PRIMATO DIGITALE IN CLOUD E SANITÀ

Pubblicato il secondo rapporto sul livello di digitalizzazione in Europa: il nostro Paese supera la media comunitaria per uso della «nuvola» e Spid.

L’Italia ha registrato importanti progressi nella digitalizzazione, superando la media europea in settori chiave come il cloud computing, il 5G e la sanità digitale. Il rapporto europeo evidenzia come il nostro Paese abbia adottato ampiamente il cloud e il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID).

Nella sanità, l’adozione del cloud è stata notevole, con oltre 190 Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere che hanno richiesto fondi dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per migrare dati e servizi su infrastrutture cloud, con finanziamenti richiesti per oltre 263 milioni di euro.

Questo dimostra l’impegno delle strutture sanitarie italiane nel modernizzare i servizi ai cittadini. Il 5G sta trasformando vari settori, inclusa la sanità, permettendo applicazioni avanzate come la telemedicina e il monitoraggio remoto dei pazienti, migliorando l’efficienza e riducendo i tempi di attesa. Il mercato ICT nella sanità italiana è in rapida crescita, con un valore di 2,23 miliardi di euro nel 2023 e previsioni di superare i 3 miliardi entro il 2026.

Gli investimenti in tecnologie come l’intelligenza artificiale e le cartelle cliniche elettroniche stanno rendendo i servizi più accessibili e migliorando la qualità delle cure.

Questi sviluppi posizionano l’Italia come leader nella digitalizzazione, con un forte focus sull’innovazione tecnologica per migliorare l’efficienza e l’accessibilità dei servizi pubblici e sanitari. «Il recente rapporto Ue sullo Stato del decennio digitale evidenzia i progressi significativi dell’Italia nell’adozione del cloud, nella sanità digitale e nell’uso dell’identità digitale», spiega Alessio Butti, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio.

«Tutti ambiti nei quali siamo nettamente al di sopra della media europea. Grazie al lavoro del governo Meloni, stiamo andando nella direzione giusta e lavoriamo ogni giorno per ottimizzare i Kpi (indicatori chiave di prestazione, ndr) più complessi, nei quali partivamo da una situazione di grave ritardo, come l’adozione dell’Ai da parte delle imprese e le competenze digitali di base».

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