Il Pensiero di whatsapp è felice, per te
Il rumore di fondo nella società è ormai da mesi quello delle armi di guerre senza tregua e pacificazione, intervallato da qualche nota sanremese di un Fanta Festival, che torna di moda più per le scommesse che per le sonorità.
Non preoccupiamoci: balleremo nelle discoteche estive alcune di queste ‘canzoncine remixate’ tra un gin tonic ed un’abbronzatura passeggera, per poi rituffarci nella quotidianità da riempire con la prossima ripetitiva azione che ci farà sentire ‘fichi e di tendenza’.
Pensiero, ma cosa ci resta nel profondo dell’anima?
La nostra avventura giornalistica è un inno alla profondità in un’epoca di superficialità.
In un mondo assetato di significati, Pensiero si propone di esplorare insieme a te le storie dietro le notizie, le idee dietro gli eventi, le persone dietro i personaggi.
In questo nostro primo numero dell’anno, che raggiunge migliaia di persone attraverso WhatsApp, Telegram, Linkedin ed il nostro sito ufficiale, invitiamo i lettori a sintonizzarsi su una frequenza diversa, a lasciarsi guidare dalla curiosità e dalla voglia di scoprire.
“Pensiero” non è solo un settimanale; è una promessa di viaggio intellettuale, un invito ad esplorare insieme la complessità del nostro tempo, con la consapevolezza che ogni grande foresta inizia sempre da piccoli semi che crescono.
Non ci sentiamo un semplice settimanale; siamo un invito al dialogo, un appello ad osservare il mondo con occhi nuovi, a riconoscere nelle contraddizioni non una barriera, ma una porta verso la comprensione più profonda.
In queste pagine che scorreranno sul vostro telefono, tablet o pc, tecnologia e tradizione, innovazione e arte, passato e futuro non sono più opposti, ma tessere dello stesso mosaico, parti di un discorso continuo che ci invita ad interrogarci, a crescere.
Nel viaggio che intraprendiamo insieme, ogni ossimoro diventa una chiave di lettura, ogni citazione un faro che illumina il cammino.
Questo è il palcoscenico dove il nuovo incontra l’antico, dove le tele digitali raccontano storie secolari e gli strumenti tradizionali si tingono di futurismo.
Il pensiero un opera d’arte
Ci ricorda Marc Chagall che “tutta l’arte è contemporanea, nell’ora in cui si fa”, un promemoria che nel creare, ogni epoca si fonde con la successiva, in un eterno presente che è testimone dell’inesauribile capacità umana di reinvenzione.
Ma vogliamo inaugurare questo primo numero dell’anno, con una inesauribile perla di ispirazione. Leonardo da Vinci, con la sua visione umanistica che intreccia arte, scienza e natura, ci ricorda che “L’acqua che tocchi de’ fiumi è l’ultima di quella che andò e la prima di quella che viene.
Così il tempo presente”. Questa visione riverbera nel nostro approccio alla narrazione, dove il futuro si nutre delle radici del passato per fiorire in direzioni inaspettate.
Noi siamo qui, e ci staremo ancora, fino a quando saremo certi che pensando ad un domani migliore e positivo per tutti, si possa intravedere il raggio della speranza che crea.
E’ una luce la possibilità che abbiamo, e vogliamo condividere con tutti i lettori, che incontriamo semplicemente. Con questo prossimo. Clic.
