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Leggi che ti passa. E’ un’avventura potente

IL PENSIERO DI WHATSAPP, TRA SOGNO E VISIONE

da Daniele Venturi
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PENSIERO.SETTIMANALE.FIERA

PUBBLICHIAMO L’EDITORIALE DEL PENSIERO NUMERO 13.

Caro Lettore, cara Lettrice, ogni settimana come sai, attraverso queste righe, mi affaccio con dolcezza e determinazione alla finestra della tua routine, per offrirti uno spazio di riflessione e, perché no, di evasione.

Oggi, vorrei parlarti di un antidoto potente contro l’assillo del quotidiano, un rimedio che non troverai in nessuna farmacia e neanche in un centro massaggi, ma solo tra le pagine di un libro.

Sai che per rendere possibile a te questa lettura, alcune persone di buona volontà hanno scritto, riletto e corretto anche nel giorno della festa del lavoro? Altri ancora hanno studiato, perché il futuro sia splendente per tutti, nella consapevolezza che solo formandosi con impegno e generosità si possa essere luce che risplende nelle tenebre del sapere.

Vivi in un modo in cui la conoscenza sembra dover essere immediata e scarsa, ed il possesso materiale ci definisce più di quanto vorremmo ammettere. Ecco, oggi ti invito a rallentare.

Sì, proprio così. Fermati un attimo. Respira. Apri un libro. Sebbene il fenomeno della lettura come attività di massa sia di origine relativamente recente, l’umanità ha sempre avuto un’inclinazione naturale verso il racconto, riconoscendo nel narrare un potenziale terapeutico.

SCRIVERE.LEGGERE
SCRIVERE.LEGGERE

Già nell’antica Grecia, la tragedia era considerata un mezzo di purificazione emotiva, o catarsi. Non per sfuggire alla realtà, ma per arricchirla, per comprenderla meglio, per vivere mille vite in una vita sola e per scoprire mondi che la frenesia quotidiana ci costringe a ignorare.

Leggere è, prima di tutto, un fantastico atto di resistenza. Resistenza contro la superficialità e l’urgenza di avere tutto e subito che la nostra società sbandata promuove.

È anche un atto di crescita: crescere attraverso le storie degli altri, crescere nell’intelletto, nell’immaginazione.

A te, giovane lettore o lettrice, che magari senti il peso di dover sempre sapere e avere di più, dico: concediti un po’ di tempo. Tempo per scoprire chi sei, tempo per esplorare chi potresti diventare attraverso le pagine di un libro.

La lettura è un dialogo silenzioso, ma profondo con te stesso e con gli altri; è un momento di pausa nel quale il mondo attorno può aspettare.

Le storie, le biografie, le avventure raccontate nei libri non sono solo evasioni dalla vita: sono la vita stessa, filtrata attraverso gli occhi di altri.

Anche le storie che leggi sulle mie pagine sono un vero e proprio libro, ed infatti puoi sfogliarle. Ogni settimana io mi ‘faccio libro’ per te, e ti raggiungo. Capisci che ti sto dicendo?

Per questo non ho prezzo, non perché sono gratuito, ma perché proprio tu, chiunque tu sia, non avresti ricchezza per comprarmi. Proprio non potrai.

Quindi, caro lettore, cara lettrice, leggi che ti passa: passa la malinconia, passa l’angoscia, passa la solitudine. E magari, tra una pagina e l’altra, scoprirai che quello che passa non è solo il tempo, ma anche la paura di vivere pienamente.

Con affetto grande ed un invito alla scoperta, ti auguro buona lettura! Il tuo ‘Pensiero Settimanale’.

IL PENSIERO DI WHATSAPP, TRA SOGNO E VISIONE

Pensando a Shakespeare, ed al suo ‘Sogno di una notte di mezza estate’ potrebbero venire brividi intensi. Nella finzione letteraria, il sogno è strettamente legato alla realtà, talvolta assurda ed inconcepibile, vissuta dai personaggi narrati.

Nella produzione shakespeariana si può trovare un altro cenno al tema, come la celeberrima citazione della Tempesta: ‘Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d’un sogno è raccolta la nostra breve vita’.

Questa affermazione enigmatica sottolinea come l’atto di sognare sia un tratto costitutivo dell’essere umano, intrinsecamente legato a lui ed inscindibile da esso. In questo mondo benedetto continuamente da sorprese, ma anche da imprevisti non calcolati e dalla scarsa volontà degli esseri umani – disposti poche volte a giocarsi tutta la vita in un solo sogno -, la realtà sembra spesso sfumare dolcemente nei miraggi, e non sempre riusciamo ad assaporarne l’essenza.

Al centro di questa considerazione vi è l’osservazione della pura tensione tra la capacità di stupore e la riluttanza all’azione radicale, un dualismo che rispecchia le dinamiche tra il possibile ed il concreto.

Ogni sogno quindi è consolazione, ma anche orientamento. È compito di ciascuno di noi dirigere la mente verso l’orizzonte desiderato, ambito, atteso. Il nostro sogno di pensatori è questo che state leggendo, ed ogni volta che ci troviamo a scrivere per voi, riscopriamo il nostro punto di partenza, saldo, stabile, sicuro.

La certezza di sognare (da svegli ndr) è bella come l’esplorazione di un cammino sconosciuto, che ci porta nella direzione di essere parte di una comunità libera, che nasce dal basso e si espande senza sosta dove c’è apertura alle possibilità innovative.

È con un misto di orgoglio e umiltà, e tra visione e sogno, che annunciamo la nostra partecipazione al Salone Internazionale del Libro di Torino, una vetrina prestigiosa a livello internazionale che celebra la cultura in tutte le sue forme.

Questo momento rappresenta l’alba di un nuovo capitolo per ‘Il Pensiero’, uno spazio dove il dialogo tra tecnologia e tradizione si fa più intenso e significativo. Insieme, celebreremo le conquiste raggiunte e ci proietteremo verso future avventure, consapevoli che ogni pagina che si sfoglia è un nuovo passo verso l’ignoto, ricco di potenzialità inesplorate.

Dunque, mentre procediamo decisi in questo cammino illuminato dall’innovazione ed arricchito dalla riflessione, invitiamo ancora una volta ogni spirito curioso ad unirsi a noi in questa esaltante avventura.

‘Il Pensiero settimanale’ non è solo una rivista: è una ‘scialuppa di salvataggio’ per molti, che naviga con comodità verso nuove terre del sapere, con la bussola sempre puntata sulle stelle della conoscenza e dell’etica.

A proposito: filosoficamente, l’idea che il mondo sia ‘benedetto continuamente da sorprese’, suggerisce una visione dell’esistenza ricca di potenzialità e di cambiamenti inaspettati, che sfidano continuamente la nostra percezione della realtà.

Questa visione può essere associata al concetto di ‘eventualità’, ad esempio nella filosofia di Henri Bergson, che vedeva la realtà come un flusso continuo di momenti e possibilità che sfuggono alla previsione razionale.

Anche questo siamo noi. Siamo un flusso continuo di cambiamenti inaspettati, dove ogni piccolo granello di sabbia serve a costruire una grande forma di resistenza all’invasione delle onde.

Fate attenzione: le acque stanno diminuendo, le tempeste arriveranno, ma chi è ben radicato nella disciplina della propria esistenza, sopravviverà con pienezza. Lunga vita a chi pensa.  

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1 commento

Salvatore Sordi Maggio 3, 2024 - 10:45 pm

Concordo 👏🌟
Limitarsi ad un mondo piccolo, chiuso alle conoscenze ed appiattito in un’unica prospettiva di vita: sarebbe una disgrazia ancora prima di una bruttura.
È la sapienza-conoscenza che ci completa la fede di essere anime presenti all’infinità del tutto: dolce cantico del vero senso della Libertà!

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