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Tempo di votare. Cosa manca davvero all’Europa

NECESSARIO UN PROGETTO CHE RIDIA FIDUCIA ALLA GENTE

da Sandro Valletta
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Elezioni Europee tempo di votare

In questo momento storico, etico, politico, siamo tutti europei e, conseguentemente, siamo un popolo che, in modo peggiore del Titanic, sta affondando.

Attaccarsi al ‘si salvi chi può’ non serve, perché, democraticamente parlando, non siamo più tanto salvi.

Del resto è evidente una situazione generale molto caotica, per cui l’unica cosa giusta è quella di attendere gli eventi e di regolarsi di conseguenza. Il popolo è stanco di soprusi, vuole la verità, che solo un nuovo progetto Politico sarà capace di offrire e non tanto per presentarsi come la classica panacea di tutti i mali ma, bensì, per dare nuova vita alla quotidianità delle persone perché dovrà essere basato sulla politica della gente comune e per la gente comune.

Una politica che ti guarda in faccia, che si sente al pari del cittadino che vive a fianco a noi, sul pianerottolo di casa, sull’autobus, al mercato.

E proprio ascoltando le parole della gente, i racconti dei padri di famiglia disoccupati, dei giovani senza lavoro, che va metabolizzata la necessità di dire basta ai comportamenti antisociali da parte della classe politica, lontana anni luce dal popolo che paga le tasse.

Da anni si combatte, senza posa, contro il malgoverno ed a favore della gente.

Le colpe dei governi, succedutisi nel tempo, sono troppe e tutte riconducibili alla mancanza di ascolto nei confronti del popolo sovrano.

Le battaglie sociali devono essere rivolte verso i giovani, che sono il nostro futuro, la nostra speranza, la nostra soddisfazione. Loro vivono in una specie di bolla di vetro dalla quale non riescono ad uscire perchè non hanno più i mezzi sufficienti per garantirsi una vita dignitosa, per potersi sposare e avere una famiglia.

Non mi si venga a dire che i giovani non hanno voglia di fare, perché non è vero.

A differenza delle altre generazioni, essi hanno le idee su cosa volere dalla vita, non hanno voglia di rifare un nuovo 68, perché incerti e insicuri ma, viceversa, pur essendo consapevoli delle proprie aspirazioni, si scontrano, tuttavia, con la mancanza di sostegno da parte delle Istituzioni.

C’è bisogno di una politica non dei massimi sistemi, ormai obsoleta, ma della gente comune. Anziani, giovani e famiglie meno abbienti: queste dovrebbero essere le priorità della nuova Politica europea, per ridare fiducia al futuro, alle prossime generazioni.

Voto in Europa, cosa non si può tollerare

È questo che non si può più tollerare: la mancanza di rispetto verso il popolo sovrano, la noncuranza, l’indifferenza e soprattutto le tante chiacchiere che sanno di demagogia politica. Il cittadino attivo, nei vari Paesi dell’U.E., non gode di privilegi tanto che stiamo arrivando, o ci siamo già, che chi è giovane vive quasi disperato, chi è anziano passa le sue giornate rovistando nei cassonetti dell’immondizia alla ricerca di qualche “avanzo” da mettere sotto i denti.

Mi spiace, ma non è questa l’Europa che abbiamo sognato e che, spero, la novità Politica, in questa tornata elettorale, sarà chiamata a cambiare all’istante.

Il progetto deve partire dall’assunto che la politica non è interesse personale, ma analisi e condivisione dei problemi degli Altri.

Perché possa essere qualcosa di bello ed entusiasmante deve rappresentare, per tutti, il luogo dove si confrontano le idee, dove si propongono soluzioni concrete, che si ispirano ai valori della solidarietà e della sussidiarietà.

Un esercizio virtuoso che la politica degli ultimi decenni non è stata in grado di realizzare, visto che ha compromesso il presente e non è più in grado di dare risposte per il futuro. Il cittadino ha bisogno di un progetto nuovo che gli ridia massima fiducia per l’avvenire.

Adesso, c’è urgente bisogno di pensare al futuro, c’è bisogno anche di cambiare mentalità. Bisogna essere capaci di restituire alla gente quella fiducia che è venuta meno, e questo non è certo un compito facile. La crisi che stiamo attraversando costringe le persone a pensare alle cose più urgenti mentre la Politica deve tornare a farci sognare.

DAL NOSTRO ALESSIO DE PAOLIS UN REEL DI ‘CONSIGLI’

Un’occasione, questa della prossima tornata elettorale, da utilizzare anche, e soprattutto, per superare l’indifferenza di molti cittadini perché, come diceva Aldo Moro, l’apatia alla politica non è solo figlia dei costi della stessa, che pur ci sono, ma, in verità, è anche un problema comune a tutto il mondo occidentale.

Secondo i sondaggi ormai solo il 16 per cento delle persone ha fiducia nelle Istituzioni: una questione «molto grande» che può essere superata se la politica riprenderà il suo ruolo di risolutore dei problemi e se sarà di nuovo in grado di dare risposte alle richieste del popolo e, in particolare, dei lavoratori.

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