“Sono rinata a 36 anni, con il profumo del vino.” Queste sono le parole di Alessandra, la cui storia è un inno alla resilienza e alla riscoperta di sé attraverso la passione per il vino.
Ho avuto il piacere di conoscerla, per assurdo, davanti ad una birra nel cuore del quartiere Navigli, a Milano. Un tempo figura affermata nel mondo della consulenza aziendale, Alessandra si è ritrovata improvvisamente senza lavoro a seguito della crisi economica scatenata dalla pandemia.
Una situazione che avrebbe potuto scoraggiare chiunque, ma non lei. Da manager richiesta ed ambita da molte aziende importanti, a disoccupata, Il suo viaggio verso la rinascita inizia quasi per caso, durante i lunghi mesi di lockdown.
La passione di Alessandra
Con il mondo esterno in pausa, Alessandra trova rifugio in una delle sue passioni da sempre considerate secondarie: il vino.
Da semplice appassionata, inizia a studiare, prima per curiosità poi con sempre maggiore dedizione, scoprendo un mondo ricco di storia, cultura e, soprattutto, storie di persone.
“Ho visto almeno 500 video su Youtube – mi racconta – in tutte le lingue possibili, cercando di carpire i segreti, e man mano che le visualizzazioni aumentavano dal mio pc, anche la voglia del cambiamento si accedeva potente in me”.
La sua sete di conoscenza la porta ad iscriversi a un corso da sommelier, un impegno che richiede studio, sensibilità e una raffinata capacità di comunicazione, qualità che Alessandra possiede già grazie al suo passato professionale.
In soli due anni, trasforma la sua vita: ottiene la qualifica di sommelier e inizia a collaborare con un importante albergo di Milano, dove la sua competenza e la sua capacità di raccontare il vino conquistano subito gli ospiti.
Ma la vera svolta arriva quando, grazie al passaparola, inizia a essere chiamata come sommelier ospite nei migliori ristoranti del mondo.
Quasi ogni fine settimana, Alessandra viaggia in una nuova città, dove ha l’opportunità di presentare etichette rare e di narrare le storie dietro ogni bottiglia, trasformando ogni degustazione in un’esperienza unica e indimenticabile.
Ciò che rende Alessandra speciale nel suo campo non è solo la sua vasta conoscenza enologica, ma la sua capacità di comunicare la passione per il vino.
Lei stessa descrive il vino come “un viaggio attraverso i sensi, che non finisce mai veramente”.
La voglia di reinventarsi
Per Alessandra, ogni calice racchiude una storia, un pezzo di terra, il lavoro di chi lo ha prodotto e le infinite possibilità di abbinamento gastronomico.
La sua filosofia è semplice ma profonda: il vino è un linguaggio universale, capace di unire le persone e di raccontare culture diverse.
È questa passione genuina, unita a una rinata voglia di vivere, che la rende una figura ricercata e ammirata nel panorama enogastronomico internazionale.
Alessandra ci ricorda che è possibile reinventarsi, anche quando sembra che tutte le porte siano chiuse.
La sua storia è un messaggio di speranza e di ispirazione, che dimostra come la passione, unita alla determinazione, possa aprire strade inaspettate e portare a realizzazioni personali e professionali che vanno oltre ogni immaginazione.