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La magia del calcio argentino

DENTRO LA BOMBONERA: IL ‘FATTORE MARADONA’

da Matteo Pertoldi
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calcio argentino

Buenos Aires, Argentina. Tra parchi magnifici, piazze incantevoli, la carne migliore del mondo e la povertà, con l’inflazione al 115% e la gente per strada, c’è una sola cosa che tiene vivi i cittadini: l’amore per il calcio.

E’ qualcosa di magico, di indescrivibile, di innato, che ridona vita e lucentezza a qualsiasi fiore appassito. È come una miccia che accende chiunque, che unisce la gente e che elimina le distanze sociali sempre più corpose. “El Fútbol”, la vera salvezza per tutti.

Nella capitale, il calcio argentino raggiunge la sua massima espressione.

Boca Juniors, River Plate, San Lorenzo, sono solo alcuni dei club presenti nella città che contiene il maggior numero di stadi al mondo: 36 con almeno diecimila posti.

La magia del calcio argentino

Nell’occasione, siamo andati a visitare uno dei luoghi più iconici da cui prende il nome la storica squadra di calcio: La Boca, il quartiere più colorato di BUE, fondato dagli immigrati genovesi nel 1876.

Qui ha sede lo stadio ‘La Bombonera’, tempio vivente del calcio. Quel giorno, a Rio, si teneva la finale della coppa Libertadores tra la squadra brasiliana Fluminense e il Boca.

Ciò nonostante migliaia di tifosi si sono riuniti ai piedi della Bombonera per tifare e mostrare il loro supporto, anche se a distanza, alla squadra.

Cori, braciate, abbracci, sorrisi, è questo il modo di prepararsi alla partita.

Il calcio qui è visto come motivo di festa, di gioia pura, tanto che al termine della partita, con esito negativo, i tifosi hanno continuato a cantare a squarciagola per i loro colori.

Gli invidiosi dicono fanatismo, gli amanti la chiamano passione. Sono migliaia le persone che fanno grandi sacrifici pur di poter seguire la propria passione.

È divenuta celebre l’intervista fatta ad un bambino in mezzo alla folla a Rio de Janeiro prima della finale, che afferma di aver venduto la playstation e la moto di suo padre per potersi permettere il viaggio ed essere insieme ai tifosi a sostenere la squadra.

Calcio argentino, una magia e non solo un gioco

La Bombonera

E allora forse non è un semplice gioco, ma qualcosa di molto più grande, che va oltre l’atto del calcio in sé.

È un modo di condividere una passione, un sogno comune, un capro per espiare la difficile quotidianità, e il malcontento verso una decadente economia che sta aumentando vertiginosamente il grado di povertà nel paese.

E tra tutti i calciatori ce n’è uno che è il migliore di tutti, l’idolo di un intero paese, che illumina le persone: Diego Armando Maradona, un mito immortale. Lo definisco “il fattore Maradona”, ed è infallibile. 

In qualsiasi conversazione con le persone più disparate, il solo fatto di nominarlo, genera sempre una sensazione di stupore, mischiata con l’orgoglio e con una totale ammirazione per le sue qualità calcistiche, anche se è importante precisare che tutti hanno riconosciuto i suoi limiti in quanto persona.

Sembra che l’accezione di “Dios”, non sia del tutto fuori luogo per gli argentini. Vivere l’atmosfera calcistica argentina è difficilmente descrivibile, è un mix tra calore, passione, magia e leggerezza.

Personalmente mi sento di consigliare un’esperienza simile ad appassionati e non. Viva El Fútbol.

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