Home » L’Unione più bella! Abbattere barriere e costruire avvenire

L’Unione più bella! Abbattere barriere e costruire avvenire

GORIZIA-NOVA GORICA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA 2025

da Filippo Rigonat
0 commento

L’8 febbraio 2025, alla presenza del Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e della sua omologa slovena Nataša Pirc Musar, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione per Gorizia-Nova Gorica capitale europea della cultura 2025. L’evento è di portata storica, si tratta infatti della prima capitale continentale della cultura transfrontaliera, testimonianza materiale della migliore declinazione degli ideali di libertà e inclusione europei.

La sinergia di Gorizia e Nova Gorica non nasce solo come operazione di marketing simbolica, porta piuttosto con sé le cicatrici di due realtà divise per sessant’anni da un confine tutto politico, riunitesi sotto il segno delle 12 stelle.

Per comprendere nel nostro Pensiero meglio la rilevanza europea del confine giuliano e le relative implicazioni sociali e politiche, è indispensabile fare un passo indietro perlomeno nella storia recente.


Storia e futuro del confine italo-sloveno: da divisione a integrazione

La città di Gorizia, nome derivante dai termini slavi gora- ica (piccola collina) è situata alle pendici dell’altopiano Carsico ed è bagnata dal fiume Isonzo. Le zone Giuliano-isontine sono state per anni abitate in contemporanea da popoli di stirpe italica e slava, che hanno convissuto fin dal 1500 sotto la dominazione Asburgica. La convivenza fu tendenzialmente piuttosto pacifica, anche grazie alla netta divisione tra comunità politiche, fino alla diffusione dei moti nazionalisti del 1848 in tutta Europa che portò all’estensione dell’irredentismo tra le masse accendendo i conflitti popolari di matrice autonomista.

La terra isontina è stata centrale, insieme alla vicina Istria e alla Dalmazia, nei moti risorgimentali italiani divenendo terra di esodi e conflitti etnici fino a costituire tra il 1915 e il 1918 uno dei principali campi di battaglia del tremendo conflitto bellico tra Regno d’Italia e Impero Austro-Ungarico nel contesto della prima guerra mondiale.

La vittoria bellica italiana portò nel 1919 alla completa annessione del goriziano e del Litorale austriaco comprendente anche l’Istria al Regno. La ritrovata unità territoriale non ebbe però lunga vita, infatti di lì a poco ci pensarono i cannoni della Seconda guerra mondiale a smembrare nuovamente il territorio di frontiera.


Dalla divisione alla rinascita: il muro di Gorizia e la Piazza della Transalpina

L’armistizio italiano dell’8 settembre del 1943 e la successiva offensiva guidata nel 1945 dal maresciallo Josip Broz Tito, che nel frattempo aveva unito i balcani in una Repubblica socialista, misero Gorizia e la Venezia Giulia al centro di cruenti combattimenti tra fazioni. Lotta armata, eserciti, movimenti politici si mescolavano e si fronteggiavano nel goriziano in scontri efferati, dalla maggior parte degli storici definiti “di assestamento”, da altri invece di pura matrice etnica, la cui memoria si è celebrata questo 10 febbraio.

In quegli anni si vivrà l’incubo della Venezia Giulia, lacerata in senso pratico dalla “cortina di ferro scesa sull’Europa”. 

Con i Trattati di Parigi del 1947 il territorio isontino venne tranciato di netto, provocando la divisione territoriale dell’altopiano con la separazione fisica di intere comunità e centri abitati contemporaneamente protagonisti dell’esodo dai territori confinanti ceduti alla Jugoslavia.

Fu in quel frangente storico che Gorizia città, allo stesso modo di Berlino, venne separata da Nova Gorica (nuova Gorizia in sloveno)  con un muro divisorio ultra-militarizzato passante per i centri abitati e per Piazza della Transalpina, proprio dove si è tenuta la cerimonia di inaugurazione di GO!2025.

Lo specchio delle sofferenze del continente nel dopoguerra era proprio quella Piazza recisa, geograficamente al centro d’Europa

I friulani come chi scrive hanno sicuramente vissuto o, come nel mio caso, gli sono state raccontate le vicende del confine con la Jugoslavia e il crescente desiderio di libertà espresso dai popoli balcanici. L’Europa del libero scambio di Schengen che stava sorgendo negli anni novanta, la stessa che bacchettiamo e talvolta critichiamo nei nostri Pensieri, faceva da contraltare alle sanguinose guerre nazionaliste in Jugoslavia ed era vista come vero e proprio oggetto di aspirazione per i popoli in ribellione.

Chi ha sempre vissuto l’Europa dal suo centro, talvolta percependone più le rinunce che i benefici, non può riuscire a comprendere il Sogno europeo vissuto dalle terre di confine, che vedevano e continuano a vedere nell’Unione l’unica possibilità di sviluppo e progresso guidati dal valore, per loro prezioso e agognato, della libertà.


La storia di Gorizia e Nova Gorica: tra guerre, confini e sogno europeo

Vedere Gorizia e Nova Gorica insieme Capitali europee della cultura, in un momento in cui la Comunità Europea si trova ad un bivio esistenziale, deve riportare alla luce la speranza e la gioia con cui nel 2004 e nel 2007 i cittadini italiani e sloveni festeggiarono inondando le strade lo storico scioglimento della cortina con l’ingresso della Slovenia nell’UE e nell’Area Schengen.

In un percorso comunitario costellato da infiniti errori e nefandezze, forse l’abbattimento del muro di Piazza della Transalpina ha rappresentato l’Unione più bella!

Noi, che con i nostri Pensieri d’Europa vogliamo curare i problemi dell’Europa di oggi per costruire quella di domani, abbiamo l’obbligo di tenere a mente lo spirito di Gorizia e Nova Gorica: abbracciate e forti nell’Europa unita!


Leggi anche:

You may also like

Lascia un commento

penslogo_bianco

Pensiero è la voce on line del primo settimanale di WhatsApp, curato dall’Accademia Italiana di Marketing e Comunicazione, diretta da Daniele Venturi.

 

Pensiero è un progetto di neuro marketing dove si raccontano storie di bellezza straordinaria, tradizione, mente e futuro.

Editors' Picks

DV.Comunicazione – Technology Media Company – All Right Reserved. Designed and Developed by Dv.Comunicazione