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Siamo figli delle stelle

UNA RICERCA SCIENTIFICA CI CONDUCE IN UN VIAGGIO VERSO L’INFINITO

da Alessandro Ginotta
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Siamo figli delle stelle. Non è solo il titolo di una canzone di Alan Sorrenti del 1977, ma una verità scientifica e spirituale che ci riguarda da vicino. Già, tu che stai leggendo, sapevi che la maggior parte degli atomi che compongono il tuo corpo ha viaggiato per milioni di anni, attraversando galassie lontane su una sorta di nastro trasportatore cosmico?

Un recente studio pubblicato su The Astrophysical Journal Letters ci racconta qualcosa di straordinario. Elementi fondamentali per la vita, come il carbonio, l’ossigeno e il ferro, non nascono per caso: sono forgiati nel cuore delle stelle, attraverso la fusione nucleare, o vengono generati nelle esplosioni titaniche delle supernove. In quei momenti, brandelli di materia stellare vengono scagliati nello spazio, dispersi e poi raccolti da enormi nubi cosmiche. E da quelle nubi, nascono nuove stelle, nuovi pianeti… e anche noi.

Grazie al telescopio spaziale Hubble e al suo spettrografo Cosmic Origins, i ricercatori hanno scoperto che il carbonio – sì, proprio quello che è alla base della vita – può essere espulso dalle galassie e percorrere distanze incredibili, fino a 400.000 anni luce. Questo significa che parte del carbonio che ti compone ha quasi certamente vissuto oltre i confini della Via Lattea. Non è affascinante? E non è solo il carbonio. Anche l’ossigeno e il ferro, presenti nel tuo corpo, hanno compiuto lo stesso viaggio intergalattico.

Ora, fermati un attimo e pensa: il 99% di ciò che sei è fatto di idrogeno, carbonio, azoto e ossigeno. E poi ci sono gli altri elementi, quelli più rari, ma altrettanto indispensabili. Le cellule del tuo corpo si rinnovano ogni 7-15 anni, ma gli atomi che le formano sono antichissimi. L’idrogeno dentro di te risale al Big Bang. Il carbonio, l’azoto e l’ossigeno sono nati nelle stelle. E gli elementi più pesanti? Sono figli delle esplosioni stellari.


Tu sei, letteralmente, polvere di stelle. E non è solo poesia

Prova a chiudere gli occhi e immaginare il nulla. Sì, il nulla, perché prima del Big Bang, l’universo non esisteva. Non c’era la materia. Non esisteva lo spazio. E perfino il tempo non aveva ancora iniziato a scorrere.

Che c’era prima del Big Bang? Se hai seguito i miei articoli precedenti saprai che a me piace guardare le cose che mi stanno attorno attraverso le doppie lenti della scienza e della fede. E trovo che ci sia una sorprendente armonia tra questi due modi di vedere. Allora, laddove la scienza ancora non può dare una risposta, provo ad offrirne una io: un’ipotesi di fede. Prima del Big Bang esisteva Dio. E che faceva là, tutto solo? La risposta ce la offre San Giovanni evangelista: amava. Infatti “Dio è amore” (cfr. 1Gv 4,8).

Immagina Dio come una sfera infinita che pulsa nel nulla. Un enorme globo d’amore. Il suo amore era così grande che non poteva fare altro che dilatarsi. Cresceva e cresceva, fino a quando, in un istante eterno, questo amore compresso e infinito “ruppe gli argini” e fuoriuscì da sé stesso. L’amore, energia pura, si espanse: ecco l’universo nascere da un’esplosione d’amore!

Pensa alle scintille che fuoriescono dal fuoco di Dio. Scintille che si condensano in materia, creando tutto ciò che conosciamo. L’universo intero: il cielo, la terra, l’uomo e tutte le creature, tutto ha origine da qui: dallo sconfinato amore. Siamo polvere di stelle, lo dice la scienza. Ed io aggiungo che siamo anche scintille di Dio. Fiammelle fuoriuscite dal fuoco del suo amore, che si è condensato in materia creando l’universo. E forse, dopo la nostra morte, queste scintille ritorneranno al fuoco d’amore dal quale sono scaturite. Un movimento circolare, eterno: le scintille che brillano nell’angolo più remoto della nostra anima sono il residuo di quell’esplosione che ha dato origine a ogni cosa.

Ma torniamo alla scienza. Se anche tu non credi in Dio, abbiamo appurato che una parte di te arriva da galassie lontanissime. Riesci a percepire quanto sei parte di qualcosa di più grande? Di qualcosa di immenso, che sfida il tempo e lo spazio? Tu non sei qui per caso. Sei inserito in un disegno straordinario, radicato nell’infinito.

E allora ti chiedo: quanto questo pensiero ti fa sentire speciale? Hai mai riflettuto che gli atomi che ti compongono sfidano l’eternità stessa? Non lasciare che la logica materialistica ti imprigioni in una visione ristretta della realtà. Osa andare oltre. Osa pensare che le tue vere origini affondano le radici in un universo magnifico e sconfinato, che contiene tutto e tutti. E allora, forse, la prossima volta che guarderai il cielo stellato, ricorderai che non stai semplicemente osservando delle luci lontane. Stai guardando una parte di te.


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