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Quando la pallavolo diventa famiglia

Prometeo di Monteverde, 40 anni in un soffio

da Elena Tasso
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La Prometeo Monteverde APD nasce nel 1996 per mano del colonnello Luciano Tasso, che insieme alla sua famiglia, portava avanti, fin dal 1982, con passione e dedizione, la cultura della pallavolo, la sua diffusione e l’insegnamento tra i giovani. Nel 1998 Tasso decide di chiudere l’attività che viene rilevata dalla ‘sua’, (allora giovane allenatrice), Francesca R. che, piena anche lei di passione e di tanto entusiasmo, coinvolge un gruppo di amici, giovani dirigenti “sportivamente” rampanti che, “all’ombra del Tasso”, iniziano ad occuparsi dell’associazione.

Sono passati 27 anni da allora e i numeri sono molto cresciuti. 

Adesso ci sono 15 squadre e 280 iscritti, segno di un movimento in continua crescita e della bontà del lavoro svolto fino ad oggi. Ma quello che è rimasto immutato dai tempi della famiglia Tasso è la passione sportiva che “brucia” nel sangue dei suoi rappresentanti, così come il fuoco del mitologico personaggio simbolo dell’associazione. Passione che si integra con uno spirito ludico e con la precisa volontà di integrazione e di inclusione. È dal 2018 che, grazie ad un’altra Francesca (Francesca A. F.), l’associazione ha aperto le porte ai disabili cognitivi, integrando quelli più piccoli all’interno dei “normali” corsi di pallavolo per bambini e aprendo una squadra di pallavolo per i più grandi che, parteciperanno quest’anno, per la terza volta, al campionato nazionale indetto dalla FISDIR, la Federazione Nazionale del Comitato Paralimpico (CIP) per i disabili cognitivi.

Le squadre che partecipano al campionato FISDIR sono composte da atleti disabili e normodotati ed ecco che ci vengono in aiuto i ragazzi delle nostre giovanili che, con la loro costante presenza, permettono lo svolgimento degli allenamenti e delle partite.

Permettetemi anche di fare una piccola digressione sulle altre squadre: il 03/05/2015 è stato raggiunto il più alto traguardo della storia dell’associazione: la promozione in serie C femminile! Siamo retrocessi subito, ma rimboccandoci le maniche nel 2023 siamo ritornati per rimanerci. Oltre a questa ci sono altre squadre agonistiche: giovanili, bambini e adulti, diverse squadre amatoriali miste, una squadra amatoriale di signore che non avevano mai giocato a pallavolo prima e che adesso non smetteranno più.

Questa è la storia della società di pallavolo che ha creato mio papà quando ha avuto l’opportunità di avere ancora vita su questa terra. 

Uscito dall’ospedale, ha deciso di dedicarsi, con passione e dedizione, a questo sport e soprattutto ai ragazzi, unendo campionati FIPAV alla pallavolo amatoriale, coinvolgendo tutta la famiglia, mia nonna, lui ed io come allenatori e mia mamma come segnapunti. È andato incontro a tante realtà. Sono stata anche schiacciatrice. Uno sport che ti mette in relazione con gli altri, in un ambito relativamente piccolo rispetto al calcio o alla pallanuoto, con determinati punti di riferimento in campo. Sei persone unite che si rapportano con altre sei. Un’associazione che continua ad esistere e ad operare ancora adesso da più di 40 anni.

Si può coniugare lo sport agonistico di buon livello e amatoriale, senza lasciare indietro nessuno? Noi ci siamo riusciti, provateci anche voi, basta volerlo!

Elena Tasso


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