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Le malattie del benessere

da Fabiana Catteruccia
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Le malattie del benessere sono tutte quelle patologie influenzate negativamente dalle abitudini complessive, dall’ambiente (società, cultura) e dalla familiarità con funzione eziologica strettamente legata al comportamento alimentare e motorio. Il godimento di buona salute permette ad un individuo di affrontare le attività quotidiane con soddisfazione, di relazionarsi positivamente con gli altri e di affrontare le sfide della vita. La salute è, dunque, un valore essenziale ed irrinunciabile per il benessere individuale, collettivo, mentale e sociale. Perché ci si ammala ancora e proprio oggi nella società cosiddetta del benessere?  Responsabili in questa era sono le malattie legate all’eccessiva alimentazione, all’inattività fisica, allo stress, all’inquinamento, come per esempio le malattie cardiovascolari, tumori e diabete.

La redistribuzione del benessere su vasta scala nei paesi occidentali si accompagna alla diffusione di disagi e disturbi specifici come anche quello della sfera psico-emotiva.

Nel disordine culturale imperante e tra la rete sociale anche del web, prosperano così narcisismo ed individualismo esasperati, dipendenze e de-responsabilizzazioni, nonché sogni ad occhi aperti che pretendono di negare o sostituire la realtà. Il mondo, reso specchio delle brame di uomini deprivati, rischia di trasmigrare nel regno della virtualità.


C’è spazio in una società “liquida” come definiva il famoso filosofo Bauman, ormai purtroppo diventata gassosa, per una sana consapevolezza per la salute?

Ai nostri tempi, il benessere viene dato per scontato, nel senso che viene fatto coincidere automaticamente con comportamenti e standard di vita stereotipati.
L’ovvietà con cui vi si fa riferimento non comporta solo una perdita di significato del termine, ma finisce anche per disincentivare la riflessione su quello che si sta “cercando”.

Le persone inseguono in maniera idealistica il miraggio della salute, arrivando a considerarla una meta a sé stante. Il buono stato dell’organismo e la buona relazione dell’individuo col proprio corpo dovrebbero essere funzionali alla vita, servire per vivere meglio, quindi dovrebbe essere uno strumento e non un fine. Di solito comunque si è più protesi ad una effimera copia nell’estetica forse a scapito del vero benessere in salute. La bellezza a tutti i costi, la perfezione fisica, la giovinezza eterna viene sublimata alla mera soddisfazione a scapito di veri valori umani, in una massificazione omologata. Come scrisse Jorge Luis Borges, “Tutto accade per la prima volta ma in modo eterno”; i tratti universali e le aspettative degli uomini si riproducono incessantemente.  Invece per il filosofo coreano Byung Chul-Han, l’ansia è il sintomo di un malessere dell’anima indotto dalla “società del fare”.

Da ciò deriva un’amplificazione del senso del dovere e la tendenza a trasformare i momenti liberi in opportunità per lavorare ancora: lavare i piatti, rispondere alle mail, guardare il telegiornale e avviare la lavatrice. Il tutto senza concederci un solo attimo di riposo. Massimizziamo le nostre forze e accumuliamo incombenze, privandoci del diritto di rilassarci e rimanere soli con noi stessi. Tutto ciò provoca quell’ affaticamento dell’anima che è la causa principale dell’ansia e della depressione. Secondo la tradizione dell’Ayurveda, una vita dai ritmi convulsi, poco attenta al riposo e priva di una routine bilanciata provoca un eccesso di Vata, l’energia associata all’elemento dell’ Aria che governa il respiro, il battito cardiaco e il funzionamento del nostro sistema nervoso.

La sovrabbondanza di questa energia fredda è quindi indicata come la causa organica di stati di ansia, depressione e nervosismo. Pianta antistress per eccellenza, la Maca è una radice ricca di amminoacidi e sali minerali dall’eccezionale effetto adattogeno. In grado di equilibrare la propria azione in base alla costituzione della persona che la assume, questa botanica aiuta a bilanciare l’umore, supporta l’organismo in situazioni di forte stress e permette un rapido recupero dell’energia, rivelandosi un ottimo integratore per chi pratica attività fisica anche ad alti livelli.

Tutti desideriamo avere salute, questo bene prezioso, che a piccoli passi quotidiani, non come imposizioni, possono fare la differenza ed impattare positivamente su tutto l’organismo. Compito di un bravo professionista del settore è personalizzare in maniera opportuna e coerente all’individuo e alle sue proprie esigenze e necessità, la consulenza per poter meglio ottimizzare consigli, suggerimenti ed eventuale integrazione a seconda dei casi.

Perciò bisognerebbe chiedersi: cos’è la salute agognata dai contemporanei?

Il modello che si vuole intendere è quello biologico, psicologico, sociale. Ricordiamoci che siamo fatti di corpo, mente, pensiero e sentimenti. Le connessioni neuronali del cervello influenzano il sistema endocrino che infine influenza il sistema immunitario cioè le difese dell’organismo.

Si vive sotto continua pressione, costante insicurezza, sociale ed economica, stili di vita sempre più stressanti ed esigenti, nella ricerca di una perfezione estetica e porta molti individui a sviluppare sempre maggiori forme di malessere. Si può attingere allora ad una bellezza sana sia estetica che interiore? Assolutamente si.

La cura olistica tende proprio a ricreare armonia ed equilibrio persi attraverso accorgimenti salutari quotidiani come bere molta acqua, seguire alimentazione equilibrata, eliminare zuccheri e tabacco, no a prodotti chimici anche cosmetici, prendere vitamine, antiossidanti e depurativi, rilassare la mente, eliminare oggetti in eccesso in casa, dormire almeno otto ore, aggiungere oli essenziale negli ambienti in cui si vive e sul cuscino del letto, circondarsi di natura per migliorare gli stati d’animo.

Prenderci cura di noi stessi significa saper ascoltare la nostra interiorità, apprezzare i nostri limiti e concederci il tempo per ricaricarci, quando necessario.

Le erbe botaniche già note per affrontare l’ansia e la depressione non si limitano ad offrirsi come generoso sostegno nel cammino di riconnessione con noi stessi, ma insegnano anche una lezione importante: come la loro bellezza è frutto del nutrimento della Terra, in cui affondano saldamente le radici, la nostra vita esteriore riflette la luce della nostra anima. Per questo dobbiamo nutrire il nostro Io interiore con affetto e dedizione moderata senza farne però il proprio credo, aiutando la nostra anima a fiorire splendida, rigogliosa e pronta ad affrontare con determinazione serena, le sfide che ci vengono offerte dalla vita materiale. 


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