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La parola che unisce: comunicare

da Elena Tasso
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Il primo evento speciale del 2025 è il Giubileo del Mondo della Comunicazione, dal 24 al 26 gennaio, che segnerà un nuovo capitolo nella storia delle connessioni umane e di grande importanza per le comunicazioni che coinvolgono ogni aspetto contemporaneo, spirituale e tecnologico. Si distingue per il suo approccio profondamente umano. Non solo tecnologie e piattaforme, ma la riscoperta del valore primordiale del comunicare. Il messaggio è chiaro: comunicare è essenziale per costruire relazioni, comunità e un mondo migliore, nell’incontro tra culture, generazioni e visioni per l’ascolto e la comprensione in un mondo sempre più interconnesso.

Il Giubileo è dedicato a giornalisti, operatori dei media, dirigenti e direttori di testata, videomaker, grafici, copywriter, PR, social media manager, tecnici audio e video, tipografi, informatici e molte altre figure. È un’occasione unica che celebra il potere universale del dialogo, dalla parola scritta al linguaggio del cuore, una missione. Invita tutti a riscoprire il vero senso di giustizia, dignità e vita per entrare nella situazione con un approccio autentico.


L’importanza del relazionarsi e crescere 

La comunicazione è fondamentale per la nostra esistenza e il relativo Giubileo ci ricorda l’importanza di relazionarci con gli altri in modo efficace e rispettoso. Relazioni, verità, dialogo: il fondamento per essere protagonisti di eventi e annunciarli con messaggi significativi. Il comunicare è la prima relazione con l’esterno, essenziale per ogni persona, strumento di speranza viva, capace di contrastare l’isolamento e di ristabilire relazioni autentiche. La speranza è nelle nostre mani, sui tasti che pigiamo. Siamo cronisti della storia, vediamo e dobbiamo raccontare seguendo la verità.

San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, dedicatosi alla comunicazione e alla diffusione della fede, ricorda il valore della parola come strumento di unità e non di divisione. Il tema della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, ‘Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori’ (cf. 1Pt 3,15-16) pone l’attenzione sulla comunicazione spesso troppo violenta, bisognosa di dialogo, lontana dalle aggressività. 


Alcuni relatori e loro impegno nel mondo

Tra gli interventi di rilievo ci sarà un dialogo, moderato da Mario Calabresi, tra Maria Ressa, giornalista filippina, co-fondatrice del sito di notizie Rappler e Premio Nobel per la pace 2021, e Colum McCann, scrittore e giornalista irlandese. Sabato pomeriggio sono previsti diversi incontri focalizzati sul giornalismo, la pace e la collaborazione tra i media come: ‘Dialoghi con la Città’, incontri e dibattiti aperti al pubblico, con esperti che discuteranno temi attuali, tra cui “Comunicazione e speranza“, con Ressa e McCann; Workshop e Laboratori, per acquisire nuove competenze e tecniche; eventi culturali e artistici, mostre, proiezioni di film e spettacoli teatrali; conferenze e seminari; incontri di preghiera e riflessione sull’importanza della comunicazione nella vita personale e professionale.


Intervista a Riccardo Rossi, comunicatore della semplicità

Ho avuto l’opportunità di intervistarlo, ringraziandolo, ascoltiamo la sua esperienza da portatore di discordia a comunicatore sociale e Cavaliere dei diritti umani. Rossi è un volontario nella Missione Speranza e Carità di Palermo ed è stato a fianco di Fratel Biagio Conte:

È imminente il Giubileo del mondo della Comunicazione, a cui parteciperai, caro Riccardo, quanto è importante per te?

Molto, al primo Giubileo delle Comunicazioni, nel 2000, a cui ho partecipato, mi sono convertito alla verità. Papa Giovanni Paolo II, parlava di come noi giornalisti (che chiamava comunicatori sociali) dovevamo promuovere il benessere delle persone, non parlare male degli altri, dire la verità. Ebbene ho capito che ero chiamato a cambiare (ero addetto stampa di politici). Ho lasciato tutto e sono diventato un missionario laico (da qualche anno sposato), giornalista di buone notizie e della verità, che si nutre della Bibbia e dei 36 Volumi dal Titolo “Libro di Cielo” che parlano della Divina Volontà”.

Quanto è importante essere veri, autentici e trasmettere la verità nel comunicare come giornalista?

“Fondamentale, con la nostra penna possiamo essere giornalisti fuorvianti e fare male a tante persone. Le parole possono anche distruggere, fare male ad interi popoli. Verificare sempre la fonte, perché tante volte le notizie non vagliate diventano fake news. Mai diventare i velinari di potenti e dare notizie che sembrano verità, invece servono ad imbrogliare la gente. Invece essere al servizio della verità ci fa edificare il bene. Importante sempre chiederci “a chi posso fare male con il mio articolo?’’ O il mio scritto chi può aiutare?

Cosa vorresti dire ai giovani giornalisti e ai lettori del Pensiero Settimanale?

“Non fate mai compromessi, non cercate lavori che vi fanno diventare complici di bugie, messaggi negativi. Fare i giornalisti è meraviglioso, ma solo se si fa nella verità, nella luce“.

Cosa vuoi dire ai non credenti perché anche loro possono vivere bene questo evento?

Ascoltate Papa Francesco unica voce mondiale che parla di pace. La pace nei popoli, la pace nelle nostre famiglie, sono i nostri obbiettivi come comunicatori, se lo facciamo in Cristo il successo è assicurato.

Esiste un linguaggio universale e non traducibile, quello dell’amore.

Comunicare con Riccardo Rossi

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1 commento

Salvatore Sordi Gennaio 20, 2025 - 11:36 pm

Comunicare la “grandezza” del mondo che è bello anche perché vario! 👏👏🌟

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