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Un Ferragosto da ricordare

SICURI CHE LA FESTA SIA QUELLA GIUSTA?

da Giovanni Profeta
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Ferragosto, il culmine dell’estate italiana, è sinonimo di vacanze, spiagge affollate, grigliate all’aperto e un generale senso di sospensione dalla routine quotidiana.

È un momento dell’anno in cui l’intero Paese sembra fermarsi, una sorta di pausa collettiva che invita tutti a prendersi un attimo per godersi l’estate.

Ma dietro a questo giorno di riposo e festa, si cela una tradizione ben più antica e profonda, che affonda le sue radici nella storia dell’Impero Romano e nella devozione cristiana.

Ma quanti, oggi, ricordano realmente il significato originario di Ferragosto? E quanti sanno che questa festa ha anche una dimensione religiosa che sta lentamente scomparendo dalla consapevolezza collettiva?

L’origine pagana: il Ferragosto di Augusto

Per comprendere appieno il significato di Ferragosto, è necessario tornare indietro nel tempo, fino all’epoca dell’antica Roma.

La parola “Ferragosto” deriva dal latino Feriae Augusti, che significa “il riposo di Augusto”.

Questa festività fu istituita dall’imperatore Augusto nel 18 a.C. come una giornata di riposo e celebrazione in onore del termine dei principali lavori agricoli, un periodo durante il quale i contadini potevano finalmente rilassarsi dopo mesi di duro lavoro nei campi.

Questa giornata di riposo non era solo una necessità fisica, ma anche un’opportunità per celebrare la fertilità della terra e ringraziare gli dèi per il raccolto.

Le Feriae Augusti erano parte di un più ampio periodo di festeggiamenti che coinvolgeva tutto il mese di agosto, con giochi, corse di cavalli e feste in onore delle divinità romane, in particolare Diana, dea della caccia e della natura.

Durante queste celebrazioni, gli animali da tiro, come buoi e asini, venivano decorati con fiori, simbolizzando il loro riposo e il loro ruolo fondamentale nel lavoro agricolo.

In questo contesto, Ferragosto era dunque una festa laica e pagana, un momento di gioia collettiva che, nel corso dei secoli, ha mantenuto il suo carattere di festa popolare anche dopo la caduta dell’Impero Romano e l’affermazione del cristianesimo.

La cristianizzazione della festa: l’Assunzione di Maria

Con l’avvento del cristianesimo, molte delle antiche festività pagane furono adattate e reinterpretate alla luce della nuova fede.

Ferragosto non fece eccezione. Nel VII secolo, la Chiesa cattolica decise di sovrapporre a questa festività una celebrazione di carattere religioso: l’Assunzione di Maria Vergine.

L’Assunzione, secondo la dottrina cattolica, è il dogma che afferma che Maria, madre di Gesù, fu assunta in cielo in anima e corpo alla fine della sua vita terrena.

Questa credenza, profondamente radicata nella tradizione cristiana, rappresenta uno degli eventi più importanti del calendario liturgico cattolico, celebrato il 15 agosto con messe solenni, processioni e altri riti religiosi.

L’idea di un collegamento tra Ferragosto e l’Assunzione di Maria non è casuale.

Come molte altre festività cristiane, l’Assunzione è stata collocata in una data già ricca di significato per le comunità locali, con l’obiettivo di facilitare l’integrazione della nuova fede. In questo modo, la Chiesa riuscì a preservare il carattere festivo e comunitario di Ferragosto, conferendogli al contempo un significato spirituale più profondo.

Ferragosto oggi: vacanze e tradizione religiosa in bilico

Oggi, Ferragosto è prevalentemente visto come una giornata dedicata al relax e allo svago. Le città si svuotano, i negozi chiudono, e gli italiani si riversano in massa verso le spiagge, le montagne o i laghi, alla ricerca di un po’ di frescura e di una pausa dalla calura estiva.

È il picco delle vacanze estive, un momento atteso tutto l’anno che spesso segna anche il giro di boa dell’estate.

Tuttavia, in questo scenario di svago e leggerezza, il significato religioso dell’Assunzione di Maria sembra aver perso la sua centralità.

Se un tempo Ferragosto era anche (e forse soprattutto) una festa religiosa, oggi questa dimensione appare sempre più sfocata, relegata a un ruolo secondario rispetto all’aspetto laico e mondano della celebrazione.

In molte località italiane, le processioni e le celebrazioni religiose in onore dell’Assunzione si tengono ancora, ma sono spesso percepite come eventi tradizionali più che come momenti di vera e propria devozione.

Anche tra i credenti, la partecipazione ai riti religiosi del 15 agosto è in calo, con una crescente disaffezione nei confronti delle pratiche liturgiche e una maggiore propensione a vivere Ferragosto come una semplice giornata di vacanza.

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La riscoperta di un Ferragosto autentico

Di fronte a questa tendenza, viene spontaneo chiedersi se non sia arrivato il momento di riscoprire il significato più profondo di Ferragosto, non solo come giorno di riposo e svago, ma anche come occasione per riflettere sulle nostre radici culturali e spirituali.

Riscoprire il Ferragosto autentico significa, da un lato, tornare a valorizzare le tradizioni popolari e religiose che hanno caratterizzato questa festa per secoli.

Significa partecipare alle celebrazioni dell’Assunzione di Maria non solo come spettatori passivi, ma come membri di una comunità che riconosce e celebra il valore della propria storia e della propria fede.

Dall’altro lato, significa anche recuperare lo spirito originario delle Feriae Augusti, quel senso di gratitudine per il raccolto e per il riposo, di celebrazione della natura e della vita comunitaria che era al centro della festività nell’antica Roma.

Anche chi non è credente può trarre ispirazione da questo spirito, riscoprendo il valore della pausa, del rallentare i ritmi, del prendere tempo per sé stessi e per le persone care.

Il futuro di Ferragosto: una festa in evoluzione

Il futuro di Ferragosto dipenderà dalla nostra capacità di conciliare queste diverse dimensioni: la tradizione e l’innovazione, il sacro e il profano, la pausa estiva e la riflessione spirituale.

In un’epoca in cui la velocità e la superficialità sembrano dominare le nostre vite, Ferragosto può rappresentare un’opportunità unica per fermarsi, riflettere e riconnettersi con ciò che conta davvero.

Perché alla fine, Ferragosto è molto più di una semplice giornata di vacanza. È un simbolo della nostra cultura, della nostra storia e della nostra capacità di celebrare la vita in tutte le sue forme.

E se siamo disposti a guardare oltre l’apparenza, a riscoprire il significato più profondo di questa festa, possiamo fare di ogni Ferragosto un giorno davvero indimenticabile, un giorno che celebra non solo il riposo, ma anche la bellezza, la gratitudine e la spiritualità.

In conclusione, la domanda non è tanto se la festa sia quella “esatta”, ma piuttosto cosa scegliamo di fare di questo giorno.

Possiamo lasciarci trascinare dall’onda della routine estiva, oppure possiamo scegliere di riscoprire e celebrare Ferragosto in tutta la sua ricchezza e complessità.

La scelta è nostra, e il futuro di questa antica festività dipenderà dalle nostre decisioni.

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