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Sanremo 2025. Canzoni, ospiti, commemorazioni

"LA MUSICA È COME LA VITA, SI PUÒ FARE IN UN SOLO MODO: INSIEME."

da Concetta Guido
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In alto Antonella Clerici, Carlo Conti e Gerry Scotti – Immagine © UfficioStampa Rai

Sanremo 
© UfficioStampa Rai
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Si apre con la voce e le immagini di Ezio Bosso – sulle note di “Following a Bird” la composizione che il musicista eseguì nel 2016, durante il secondo festival di Conti – con una sua bella riflessione sulla musica, la 75ma edizione del Festival di Sanremo, e con il ricordo, da parte di Carlo Conti, dello sfortunato musicista scomparso nel 2020, a causa di una grave malattia neurodegenerativa.

La kermesse canora giunta al 75mo anno, vede la conduzione e la direzione artistica di Carlo Conti, la prima serata con la co-conduzione di Gerry Scotti, approdato da Mediaset, sempre molto bravo, e di Antonella Clerici. Per la seconda serata quella di Bianca Balti, Cristiano Malgioglio e Nino Frassica, per la terza serata quella di Miriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa; per la quarta serata, quella di Mahmood e Geppy Cucciari, per la serata finale quella di  Alessia Marcuzzi e Alessandro Cattelan. 

L’atmosfera nella cittadina ligure è come sempre festosa, c’è poco da fare, Sanremo –  anche se sempre criticato – raccoglie consensi ed entusiasmo. La conferenza stampa di martedì ha visto la commozione di Carlo Conti nel ricordo della madre.


Carlo Conti e il suo Sanremo: sobrietà, professionalità e momenti toccanti

La serata scorre sobria e professionale senza particolari slanci, ma va bene così: Carlo Conti è un professionista serio e molto preparato, con una grande esperienza nella conduzione di tutte le serate. Lo spettacolo – nella prima serata – entra subito nel vivo con la prima canzone in gara. Dopo nove esibizioni è la volta di un momento sicuramente importante che si ricorderà.

Carlo Conti aveva anticipato la presenza di un ospite che non avrebbe mai pensato di poter accogliere: il Santo Padre. Egli ha inviato un videomessaggio: “La musica è uno strumento di pace”, la frase che colpisce.


Il messaggio del Papa a Sanremo 2025

Ad ascoltare ai lati del palco, Carlo Conti e le due prime ospiti internazionali: Noa, talentuosa cantante israeliana, e Mira Awad, cantante palestinese, che si esibiscono dopo l’intervento di Papa Francesco, in una canzone leggendaria di John Lennon, “Imagine”, eseguita in arabo, inglese ed ebraico. Noa, attivista per i diritti civili, ricordiamo, è in assoluta contrapposizione con il governo di Netanyahu, che ha addirittura definito “criminale che dovrebbe dimettersi”. Le due cantanti hanno in effetti rappresentato i due popoli in guerra fra di loro, in un momento che voleva idealmente unirli, nel nome della pace e dell’armonia, e Noa si è commossa quando ci si augurava di festeggiare fra un anno, finalmente, al prossimo Festival, la fine della guerra. Bel momento.


Il ricordo di Fabrizio Frizzi

Altro istante emozionante della prima serata è stato quando Carlo Conti ha ricordato Fabrizio Frizzi, rammaricandosi perché “in questa serata sarebbe stato il quarto fra noi”, suscitando le lacrime di Antonella Clerici, che ha salutato la vedova di Frizzi, Carlotta Mantovan, seduta in platea. Grande entusiasmo per l’arrivo dell’ospite italiano della serata, Jovanotti, assolutamente in forma e frizzante, empatico e come sempre molto bravo a trascinare il pubblico nella sua brillante esibizione.

Ha cantato le sue più note canzoni, ha duettato con il campione sportivo Tamberi e ha voluto omaggiare Sammy Basso, il biologo di Asolo affetto da progeria, un grande ragazzo che è nel cuore di tutti, scomparso nel mese di ottobre, in giovane età. Sammy era spesso ai concerti di Jovanotti, anche salendo sul palco, e il cantante ha voluto ricordarlo, emozionato e malinconico, con Carlo Conti. Altro ospite italiano Raf, che ha cantato alla festa sul Suzuki Stage per i 40 anni del suo brano più noto, “Self Control”.

Alcune cose sono cambiate per questo Festival, rispetto agli ultimi diretti da Amadeus, per esempio non sono previsti monologhi, che spesso sono stati causa di polemiche; non ci sarà una classifica di tutte le canzoni in gara, ma solo le cinque prime arrivate e senza l’ordine di gradimento, nelle serate prima della finalissima.


Le canzoni

Tutte abbastanza orecchiabili e gradevoli. Alcune sopra la media. Molto belle “‘L’albero delle noci” di Brunori Sas, “Quando sarai piccola” di Simone Cristicchi, “Eco” di Joan Thiele, “Viva la vita” di Francesco Gabbani. Direi che Achille Lauro, sempre molto criticato per il look e per la sua abilità di cantante, mi ha piacevolmente stupito: elegantissimo e con una bella canzone “Incoscienti giovani” anche per il messaggio che comunica. Fedez canta la depressione in chiave Rap, la canzone “Battito” non è da buttar via. Tornando a Cristicchi, ha emozionato tutto l’Ariston con una canzone dedicata alla madre, sulla demenza senile, e sul lato poetico che una malattia così dura può suscitare nell’animo di un figlio, perché anche nella tragedia si possono trovare momenti di bellezza e di emozione. Standing ovation per questa che è più una poesia che una canzone. 

Brunori Sas, invece, canta l’amore per la figlia, e convince. Joan Thiele è delicatamente poetessa, e ricordiamo che è stata premiata con il David di Donatello 2023 come miglior canzone originale, “Proiettili” nel film “Ti mangio il cuore” cantata con Elodie. I Coma Cose sono come sempre divertenti e il brano “Cuoricini” mette allegria!

Elodie molto composta e seria mi piace di più che nella precedente versione più sensuale, “Dimenticarsi alle sette” è ben interpretata anche se non brilla per originalità. Olly con “Balorda nostra nostalgia” è stato apprezzato da molti tra il pubblico, come Bresh con “La tana del Granchio”. Francesca Michielin, bella voce e aspetto da brava ragazza non convince del tutto con il brano “Fango in Paradiso”.

E veniamo a Giorgia: voce come sempre fantastica, al di sopra e di molto del pezzo “La cura per me”. Massimo Ranieri, il solito leone, canta “Tra le mani un cuore”, riscuote consensi soprattutto fra gli spettatori più in età, ma è pur sempre un fuoriclasse.

Ma veniamo a Lucio Corsi, sul quale c’erano già da tempo molte aspettative. Con il brano “Volevo essere un duro” colpisce ma non affonda, anche se è un personaggio da tenere sotto osservazione: ha personalità e carattere. Scoperto grazie a Verdone che lo ha voluto nella fiction “Vita da Carlo” alla terza edizione, si farà un nome nel mondo dello spettacolo.

Fra gli altri ragguardevoli ospiti, possiamo ricordare Damiano David senza i Maneskin (e si sente), Edoardo Bove e Vittoria Puccini che presenta la fiction di cui è interprete “Belcanto” di prossima programmazione su Rai Uno. Si è visto e notato il ricco canto di “Follemente”, pellicola in uscita il 20 febbraio: fra i protagonisti la stessa Puccini, i noti (e soliti) Claudia Pandolfi, Edoardo Leo e Marco Giallini.

Sul palco di piazza Colomba presenti Big Mama, Francesco del Gaudio e Alessandro Gervasi, protagonisti della fiction riguardante un altro grande ospite di Sanremo del passato: Peppino di Capri.

La pattinatrice artistica su ghiaccio Carolina Kostner racconta come partirà la fiaccola di Milano-Cortina 2026. 

Da ricordare l’esibizione dei Duran-Duran dopo circa quarant’anni dalla loro partecipazione ad un notevole Sanremo degli anni ‘80. Un’altra vecchia gloria, Edoardo Bennato, si esibisce in un suo evergreen “Sono solo canzonette”. Prenderanno parte a questo Sanremo anche il cast di “Mare fuori 5” e Iva Zanicchi che riceve un meritatissimo premio alla carriera.

Sul palco Suzuki canterà Ermal Meta; sullo stesso palco anche Benji e Fede.

Tutti felici di seguire la serata delle cover con nomi di forte richiamo, fra i quali Cristiano de Andrè, Topo Gigio, Marco Masini, Arisa, Annalisa, Neffa, Sal da Vinci e il “vecchio” Goran Bregovic.

Per la serata finale è prevista la partecipazione di Antonello Venditti che riceverà – anche lui – un meritato premio alla carriera. I Planet funk si esibiranno sulla “Costa Toscana” e Tedua, dal palco Suzuki.

Dal punto di vista del gradimento del pubblico questo Sanremo si preannuncia un successone, avendo raggiunto considerevoli indici di share. Lo spettacolo nazional-popolare è servito.


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