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L’inedito fenomeno delle fake bookblogger

UNA TRUFFA PARTICOLARE CHE COLPISCE AUTORI ED EMERGENTI

da Annalisa Mirizzi
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Gli editori sono in pericolo? Lo sono anche gli autori? Le vere bookblogger rischiano di non avere più collaborazioni?

Ebbene, la risposta è sì! Nel mondo dei social, il panorama delle collaborazioni tra autori e bookblogger è stato duramente scosso da un fenomeno allarmante: la comparsa delle cosiddette fake bookblogger. Queste figure, spesso presentandosi come appassionate lettrici disposte a recensire libri, si infiltrano nel mondo editoriale con uno scopo ben diverso da quello dichiarato: ottenere copie gratuite di libri, sia in formato cartaceo che digitale, per poi rivenderle sui siti dell’usato o scomparire dopo aver ricevuto il materiale. Un comportamento che molte autrici self-published o che pubblicano con case editrici hanno dovuto affrontare. Io stessa ne sono stata vittima.


Come operano le fake bookblogger e le conseguenze per gli autori 

Queste sedicenti bookblogger si presentano agli autori, emergenti e affermati, o vengono contattate durante la ricerca di blogger per promuovere un libro, con proposte di collaborazione apparentemente genuine. Tuttavia, le loro intenzioni sono estremamente scorrette. Utilizzano profili social curati e indirizzi email, proponendo di leggere e recensire il libro in cambio di una copia gratuita. Una volta ottenuto il materiale, molte di loro spariscono, bloccando l’autore sui social e rendendosi irreperibili. Insomma, una vera e propria caccia all’uomo.

Non si limitano solo a sparire: alcune di queste persone rivendono le copie cartacee ricevute su piattaforme dell’usato, traendo un guadagno illecito da un sistema basato sulla fiducia e sulla collaborazione reciproca. Alcune sfruttano persino il valore aggiunto di un libro autografato o dei gadget gratuiti ricevuti dall’autore stesso.

Questo comportamento non solo danneggia economicamente gli autori – soprattutto quelli emergenti, che spesso investono personalmente nella promozione delle proprie opere – ma mina anche la fiducia nel sistema delle collaborazioni. Molti scrittori, dopo essere stati truffati, scelgono di non accettare più collaborazioni, penalizzando anche le bookblogger serie e professionali che operano con passione e dedizione. Molti autori si ritrovano a fare i conti con situazioni che possono compromettere anche il loro lavoro o progetti in corso.


Il danno delle false recensioni sui social

Alcuni autori affermano di aver subito questo genere di truffa persino dopo aver collaborato con profili che sembravano altamente credibili. Queste esperienze non solo lasciano un segno emotivo, ma rischiano di creare un clima di sospetto che impedisce alle collaborazioni genuine di fiorire. Per non parlare del fatto che sui social è nata una vera e propria battaglia, con le blogger serie che si ritrovano ad avere sempre meno autori disposti a collaborare. Molte autrici sono costrette a creare una stretta cerchia di persone fidate per evitare ulteriori truffe. La cosa più preoccupante è che non parliamo di un fenomeno isolato, ma di un sistema molto più grande, in cui dietro ai profili si nascondono sia minorenni che maggiorenni.

Il comportamento delle fake bookblogger ha avuto ripercussioni anche sulle figure autentiche e professionali del mondo social. Molte blogger serie, che dedicano tempo e impegno a leggere e recensire con sincerità, si trovano oggi escluse da possibili collaborazioni a causa del clima di sfiducia creato da queste truffatrici. La loro reputazione, costruita nel tempo con fatica, viene inevitabilmente colpita da chi lucra sfruttando l’immagine del “bookblogging”. Il fenomeno delle fake bookblogger rappresenta una vera e propria truffa che mina la fiducia e la collaborazione tra autori e recensori. Per evitare che questi comportamenti si diffondano ulteriormente, è importante sensibilizzare la comunità editoriale e incoraggiare pratiche più sicure e trasparenti. Solo con un rapporto solidale tra autori, editori e veri blogger si potrà proteggere il lavoro degli autori e valorizzare l’impegno delle bookblogger autentiche, che meritano di essere riconosciute per la loro passione e serietà.


Se sei stato vittima di questo fenomeno, è importante parlarne e denunciare pubblicamente le truffe subite, per proteggere altri autori e contribuire a ripulire il settore da queste pratiche meschine.

Come autrice emergente, mi addolora constatare che le persone più serie ora si trovano in bilico, con poche opportunità lavorative di collaborazione. Noi autori facciamo affidamento sulle bookblogger per farci conoscere. Le sponsorizzazioni non sempre aiutano, ma l’aiuto reciproco è fondamentale. È un dolore immenso ritrovarsi ingannati dalle fake bookblogger, che tolgono opportunità a chi lavora con serietà e passione. Fermiamo queste truffatrici prima che sia troppo tardi.


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