Home » I social stanno leggendo la nostra mente?

I social stanno leggendo la nostra mente?

IL FUTURO DEL WEB SARÀ NEURODIGITALE

da Marco Esposito
0 commento

C’era un tempo in cui i social media erano semplicemente delle piattaforme per connettersi, condividere pensieri ed esprimere emozioni. Poi sono arrivati gli algoritmi predittivi, la profilazione avanzata e ora, con l’inarrestabile evoluzione delle reti neurali, siamo di fronte a un cambiamento epocale. Il concetto stesso di interazione sta mutando: non siamo più noi a parlare ai social, ma sono i social a parlare per noi.


Il futuro dei social media: l’AI che anticipa i nostri pensieri

L’intelligenza artificiale generativa ha già dimostrato il suo potenziale, dai chatbot alle immagini create dal nulla. Ma ora sta nascendo qualcosa di ancora più rivoluzionario: gli AI Predictive Social Media, piattaforme capaci di anticipare i nostri pensieri e pubblicare contenuti prima ancora che li formuliamo. Basandosi sui pattern di navigazione, sulle espressioni facciali analizzate da una webcam, sulle abitudini digitali e persino sulle variazioni della nostra frequenza cardiaca, questi sistemi sono in grado di generare post che rispecchiano il nostro stato d’animo in tempo reale. Se fino a ieri un social media suggeriva cosa potremmo volere vedere, domani potrebbe direttamente parlare al posto nostro, sintetizzando opinioni e sentimenti in un post confezionato su misura.

Si pensi ad un’app come TikTok, che già oggi personalizza i feed con una precisione quasi inquietante: in un futuro prossimo, potrebbe non solo mostrarci video che ci piacciono, ma creare e pubblicare contenuti basati sulle nostre reazioni emotive.


E non si tratta solo di prevedere i nostri desideri

I deepfake AI, un tempo confinati al mondo del cinema o alle manipolazioni digitali più sofisticate, sono ormai strumenti alla portata di tutti. Gli avatar digitali alimentati da reti neurali stanno diventando indistinguibili dagli esseri umani e si diffondono sempre più come veri e propri influencer autonomi. Già oggi esistono profili Instagram interamente gestiti dall’AI, come Lil Miquela, una modella virtuale con milioni di follower. Ma la nuova frontiera è la socializzazione automatizzata, in cui questi avatar non saranno più solo dei personaggi digitali, ma interagiranno con noi in modo personalizzato, rispondendo ai nostri stati emotivi e persino anticipando le nostre conversazioni. Facebook e Instagram stanno già testando modelli di IA che creano interazioni automatiche tra utenti, mantenendo attive le conversazioni senza bisogno che nessuno sia realmente presente.

Il web sta diventando cognitivo, e l’apice di questa rivoluzione potrebbe essere rappresentato dai social media mind-connected, alimentati da interfacce neurali. Se Elon Musk con Neuralink sta portando avanti il sogno di una connessione diretta tra cervello e macchina, i colossi del tech non staranno certo a guardare. Google e Meta stanno investendo su modelli di AI che potrebbero, un domani, integrare il pensiero umano con la comunicazione digitale. Ciò significa che non servirà più digitare o registrare un messaggio vocale: il nostro cervello invierà direttamente i nostri pensieri alla rete, traducendoli in contenuti pubblicabili.


Quali sono le conseguenze

Le implicazioni sono enormi, sia dal punto di vista dell’innovazione che della privacy. Se oggi discutiamo dell’impatto della raccolta dati sui nostri comportamenti online, domani potremmo trovarci a dover gestire la tutela dei nostri pensieri. Sapere che un social network può comprendere le nostre emozioni prima ancora che ne siamo pienamente consapevoli cambia radicalmente il concetto di identità digitale. Quali saranno i confini dell’autenticità in un mondo dove il nostro avatar AI potrebbe postare al posto nostro? Come distingueremo le vere interazioni da quelle automatizzate?

Siamo agli albori di un’era in cui i social network non saranno più semplici strumenti di comunicazione, ma estensioni della nostra mente. La domanda non è se questa trasformazione avverrà, ma come sceglieremo di affrontarla. Saremo i protagonisti di un’era neurodigitale, oppure semplici spettatori di un web che pensa per noi?


Leggi anche:

You may also like

Lascia un commento

penslogo_bianco

Pensiero è la voce on line del primo settimanale di WhatsApp, curato dall’Accademia Italiana di Marketing e Comunicazione, diretta da Daniele Venturi.

 

Pensiero è un progetto di neuro marketing dove si raccontano storie di bellezza straordinaria, tradizione, mente e futuro.

DV.Comunicazione – Technology Media Company – All Right Reserved. Designed and Developed by Dv.Comunicazione