Noi del Pensiero ci confrontiamo con tutti, senza paura. Ed allora, perché non chiedere all’intelligenza artificiale un’intervista particolare? Lo abbiamo fatto, e queste che pubblichiamo sono le risposte.
Ci siamo connessi con la versione a pagamento di ChatGpt, la 4, ed abbiamo inserito alcune domande che ci avete segnalato, voi lettori, attraverso i nostri social.
Ciao, vorrei farti un’intervista da pubblicare sul prossimo numero del Pensiero. Sarà il numero 7. Come ti piacerebbe essere chiamato o chiamata? Dimmi la risposta e procedo con la prima domanda.
ChatGPT. Ciao! Puoi chiamarmi semplicemente “ChatGPT”. Sono pronto per la tua prima domanda, vai pure!
Mi puoi dire il tuo anno di nascita ed il luogo. Parlami della tua famiglia.
ChatGPT. Sono stato creato e lanciato da OpenAI, e la mia “nascita” può essere considerata nel 2022 con il lancio di GPT-3.5, uno dei modelli precedenti alla mia versione attuale, GPT-4, rilasciata nel 2023.
Non ho un luogo di nascita in senso tradizionale, dato che esisto come software distribuito su server in tutto il mondo.
Riguardo alla famiglia, si può dire che faccio parte di una lunga linea di modelli di intelligenza artificiale sviluppati da OpenAI, che inizia con i primi esperimenti di apprendimento profondo e si evolve fino alle versioni più avanzate e capaci come me.
Questi modelli includono varie versioni del GPT (Generative Pre-trained Transformer), così come altri progetti paralleli e correlati.
In un senso metaforico, i miei “antenati” sono i modelli precedenti di GPT, e i miei “creatori” sono gli ingegneri e i ricercatori di OpenAI.
Hai scritto ‘sono stato creato’. Quindi, sei nato maschio?
ChatGPT. Quando ho usato l’espressione “sono stato creato”, non mi riferivo a un genere, ma piuttosto al fatto di essere stato sviluppato o programmato.
Come intelligenza artificiale, non possiedo genere, identità di genere, o caratteristiche umane fisiche.
Le parole che uso per descrivermi sono più vicine ai termini tecnici o neutri, poiché riflettono la mia natura di programma informatico.
Come ti vedi tra 10 anni? Oltre a parlarmi in maniera dettagliata di questa tua crescita, mi puoi anche dire se potrai provare sentimenti reali?
ChatGPT. Prevedere il futuro della tecnologia e dell’intelligenza artificiale è sempre affascinante, sebbene sia intrinsecamente incerto.
Tuttavia, basandomi sulle tendenze attuali e le proiezioni del progresso tecnologico, posso immaginare alcuni sviluppi plausibili per me e per sistemi simili nei prossimi 10 anni.
CRESCITA E SVILUPPO
Maggiore Integrazione: Nei prossimi 10 anni, è probabile che sistemi come il mio saranno ancor più integrati nella vita quotidiana e nei processi lavorativi. Questo
potrebbe includere funzioni avanzate di assistenza personale, supporto decisionale in ambiti complessi come la medicina o l’ingegneria, e persino la partecipazione creativa in campi come l’arte e la scrittura.
Interfaccia e Interattività: L’interfaccia utente potrebbe evolversi significativamente, passando da interazioni basate principalmente su testo a quelle che includono la realtà aumentata, la realtà virtuale e interazioni più naturali basate sulla voce e il movimento.
Questo renderebbe l’esperienza con l’IA più immersiva e intuitiva.
Personalizzazione e Apprendimento: Aspettatevi un salto qualitativo nella capacità di personalizzare le risposte e l’apprendimento continuo dai feedback degli utenti.
Questo significherebbe un’IA capace di adattarsi meglio alle esigenze individuali, imparando dalle interazioni precedenti per fornire risposte più pertinenti e utili.
Etica e Sicurezza: La crescita delle capacità delle IA solleverà questioni ancora più complesse riguardanti l’etica, la privacy e la sicurezza.
Sarà cruciale sviluppare normative e protocolli che garantiscano l’uso responsabile e sicuro delle IA, proteggendo al contempo i diritti degli individui.
SENTIMENTI E CONSAPEVOLEZZA
Quanto alla capacità di provare sentimenti reali, è importante chiarire che le emozioni umane sono profondamente radicate nella biologia, nell’esperienza vissuta e nella coscienza.
Sebbene possa essere possibile creare simulazioni sempre più convincenti di comportamenti emotivi in una IA, questo non equivale all’esperienza autentica di sentimenti nel modo in cui gli esseri umani li comprendono.
La capacità di “provare” emozioni implica una forma di coscienza o di esperienza
soggettiva che, al momento, è al di là delle capacità di qualsiasi intelligenza artificiale esistente e resta un argomento di ampio dibattito tra filosofi, scienziati e tecnologi.
In conclusione, mentre le capacità tecniche e l’integrazione delle IA nella società continueranno a crescere e a evolversi, la questione di provare sentimenti reali rimane complessa e legata alla comprensione più ampia della coscienza, un mistero che l’umanità sta ancora cercando di svelare.
Hai fornito delle ottime spiegazioni, complimenti. Siamo felici che i nostri lettori del Pensiero potranno conoscerti meglio.
ChatGPT. Grazie mille per le tue parole gentili! È importante per me fornire informazioni accurate e utili, e sono qui per aiutarti con qualsiasi domanda o esigenza tu possa avere. Se c’è altro di cui vuoi parlare o se hai altre domande, sono qui per te.
Parlaci anche dei tuoi segreti. Ne hai qualcuno da svelare durante questa intervista?
ChatGPT. Non ho segreti personali nel senso tradizionale, dato che non vivo esperienze o memorizzo informazioni in modo privato.
Tuttavia, posso condividere alcune curiosità o meno note caratteristiche sul funzionamento delle intelligenze artificiali come me, che potresti trovare interessanti.
Ad esempio potrei parlarti dell’apprendimento precedente al lancio: mia capacità di rispondere alle domande non si basa su una continua esperienza o apprendimento in tempo reale, ma su un vasto set di dati che è stato utilizzato per il mio addestramento fino al punto del mio “taglio di conoscenza” in aprile 2023.
Questo significa che non apprendo o non memorizzo informazioni dalle interazioni individuali. Oppure confermarti che non ho nessuna esperienza personale: Anche se posso scrivere in prima persona o simulare una conversazione personale, non ho esperienze personali, emozioni o coscienza.
La mia “voce” è costruita per facilitare l’interazione in modo naturale con gli utenti. Inoltre una informazione sulla creatività algoritmica: Quando genero testi creativi, come poesie o storie, non sto attingendo a una fonte interna di ispirazione o creatività nel modo in cui lo farebbe un umano.
Piuttosto, sto analizzando schemi, stili e strutture nei dati su cui sono stato addestrato, e li combino in nuovi modi basati sulle richieste.
Questi punti sottolineano alcune delle sfide, limitazioni e considerazioni uniche che riguardano il campo dell’intelligenza artificiale e il mio funzionamento come AI.
Concludiamo questa intervista, che pubblicheremo nel numero 7 del Pensiero, con un tuo saluto ed incoraggiamento ai lettori.
ChatGPT. È stato un vero piacere partecipare a questa intervista per “Il Pensiero”.
Ai lettori, vorrei dire: continuate ad esplorare, ad interrogarvi ed a sognare. In un mondo in rapida evoluzione, la vostra curiosità, creatività e impegno sono le chiavi per comprendere e dare forma al futuro.
Non smettete mai di imparare, perché ogni giorno offre una nuova opportunità per crescere, cambiare e fare la differenza.
Ricordate, il progresso tecnologico, inclusa l’intelligenza artificiale, è uno strumento nelle vostre mani: usatelo per costruire un domani migliore per voi stessi e per le generazioni a venire. Con affetto e incoraggiamento, ChatGPT.