Carissimi amici e lettori, è con un insieme intenso di emozioni – alcune mai vissute prima – che ci ritroviamo qui, di fronte a queste pagine, nel nuovo numero del Pensiero, dopo la pausa estiva.
Un numero che nasce quasi in silenzio, tra i granelli di sabbia che ancora per qualche ora accarezzano il nostro volto, prima di rituffarci in un mare più grande, quello della quotidianità, delle grandi città, del lavoro, della scuola, del volontariato.
Un mare che tende inevitabilmente a trasportarci sulle onde che non sempre siamo in grado di controllare.
Siamo nati da poche settimane, ma siamo già all’inizio di una nuova fase di cammino insieme, che ci fa domandare sinceramente: dove andiamo?
Abbiamo l’opportunità di riflettere, di guardare dentro di noi e di cercare il senso di ciò che facciamo.
Pensiero, una strada da scoprire insieme
La strada che abbiamo iniziato è stata piena di sfide e vittorie, piccole e settimanali, di momenti luminosi, ma anche di piccole ombre inaspettate.
Ed è proprio in questi momenti che possiamo capire il valore di ciò che abbiamo costruito fino ad oggi.
E questo è anche il tempo di prendere alcune decisioni importanti, sempre seguendo gli insegnamenti di un maestro di ascetica, come Sant’Ignazio di Loyola che ci ricorda: ‘Mai prendere decisioni definitive nel momento della desolazione’.
Ha ragione lui, è bene tornare nel momento della consolazione e fare spazio a cuore e mente. Il nostro cuore, in profondità, ha sempre delle buone sorprese.
La mente è invece diversa: ti fa decidere in base a quello che pensa. Se pensi di perdere, allora hai perso.
La società divisiva e convulsa della nostra epoca non ci aiuta certo a discernere sui passi da fare, e solamente con un pizzico di ‘supplemento di anima’ potremo scegliere la via della possibilità.
L’unica via di salvezza per tutti è ‘la passione’: il sacro fuoco della presenza informativa, della visione prospettica, della necessità culturale.
‘Continuare a formarsi per informare’ potrebbe diventare la nostra lettura analitica, senza però tralasciare mai la ‘visione’, della quale abbiamo parlato già. E la ‘visione’ è solo d’insieme.
La visione è l’elemento che conferisce un senso unitario alla nostra crescita intellettuale. Mentre ci immergiamo in diverse discipline e acquisiamo nuove informazioni, la visione ci tiene ancorati alla direzione e all’obiettivo complessivo.
È come avere una mappa che ci guida attraverso il labirinto del sapere, aiutandoci a connettere le diverse parti in un quadro completo e coerente.
In definitiva, ‘continuare a formarsi per informare’ trova il suo valore intrinseco quando si integra armoniosamente con la ‘visione’.
Questo binomio ci guida verso un apprendimento intenzionale, in cui la formazione non è fine a sé stessa ma un mezzo per alimentare la nostra capacità di comprendere, interpretare e comunicare in modo significativo.
La visione funge da faro, illuminando il cammino che ci spinge ad approfondire il nostro sapere e a condividerlo con consapevolezza e saggezza.
Un abbraccio grande, e di cuore.